La Doc Moscato di Siracusa perde la faccia. Non per la vergogna bensì per l’orgoglio.
Questa Doc, infatti, esprimeva solo parzialmente tutte le virtù e le potenzialità, del suo territorio utilizzando l’esclusivo marchio “Moscato di Siracusa”. Ottenendo la modifica del disciplinare può estendere la doc Siracusa agli altri suoi vitigni storici. Questione di giorni, quando sarà ufficializzato il nuovo disciplinare. Contempla otto doc, al “Doc Siracusa” si accompagneranno altri quattro nomi e/o aggettivi: “Nero d’Avola”, “Syrah”,“Rosso”, e ”Bianco”. Le altre quattro, lo ricordiamo, sono relative moscato nelle versione “Bianco”, “Dolce” e “Secco”, “Passito” e “Spumante”. E’ una conquista ambita dai produttori aderenti al Consorzio di tutela del “Moscato di Siracusa” nato due anni fa ma la cui idea di un disciplinare ampliato alle altre tipologie la covavano da tempo, ovvero da quando i mercati mostravano sempre maggiore attenzione per non dire interesse verso tipologie di vino a marchio Doc. Seppur a mala voglia i sette produttori del Consorzio non hanno comunque ostacolato la nascita del Consorzio di Tutela della Doc “Moscato di Siracusa” ripiegando sulla possibilità che una successiva modifica inoltrata attraverso il Consorzio avrebbe implicato un iter burocratico molto più breve di quello che ne trascinava metterne in piedi una nuova. E così è stato. La dimostrazione di aver avuto naso è palese, il disciplinare ha già riscosso tutte le approvazioni e a giorni sarà di piena e totale attuazione. Il parere favorevole al suo accoglimento, è stato accolto dal Comitato vini e non si è fatta attendere l’emanazione del relativo Decreto ministeriale, che proponeva la variazione della medesima denominazione in “Siracusa” e non più in “Moscato di Siracusa”. «E’ un grosso successo – esulta Peppe Taglia (nella foto), presidente del Consorzio di tutela – e soprattutto non un punto di arrivo, piuttosto di partenza. Dobbiamo promuovere i prodotti del territorio non solo in tutta Italia ma anche all’estero. Con questa modifica del disciplinare i listini dei nostri associati si ampliano e si arricchiscono di offerte. Ma non basta. Stiamo tentando di rendere più liquidi i canali di distribuzione e un’ idea per farlo sarebbe quella di creare un Moscato di Siracusa ad etichetta unica. Si rafforzerebbe l’immagine del vino simbolo di Siracusa, si stemprerebbero i peccati della concorrenza, più congrua e meno dispersiva e costosa risulterebbe la distribuzione». Nel disciplinare è pure fissato il quorum relativo all’utilizzo dei vitigni. In sintesi: “Siracusa Moscato e “Siracusa” Passito: Moscato bianco per almeno l’85 per cento; per il rimanente 15 per cento altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella regione Siciliana iscritti nel registro nazionale delle varietà di vite per uve da vino. “Siracusa” Nero d’Avola: Nero d’Avola per almeno l’85 per cento; 15 per cento altri vitigni a bacca rossa, “idonei”. “Siracusa” Syrah 85 per cento con 15 per cento altri vitigni a bacca rossa, “idonei”. “Siracusa” bianco: Moscato bianco per almeno il 40 per cento; possono concorrere fino a un massimo del 60 per cento altri vitigni a bacca bianca. “Siracusa” Rosso: Nero d’Avola per almeno il 65 per cento,massimo del 35 per cento altri vitigni a bacca rossa, “idonei”. Confermati i parametri del vecchio disciplinare per le tipologie del “Moscato” ex “Moscato Doc Siracusa”.
S. G.