L’agricoltore diventa custode della biodiversità. E’ questo l’obiettivo del bando dell’Assessorato regionale delle Risorse Agricole ed Alimentari chiuso pochi giorni fa, ovvero il 6 giugno scorso.
Si tratta della misura 214/2B: “Sostegno alla conservazione delle risorse genetiche in agricoltura. Preservazione della biodiversità: campi realizzati da agricoltori custodi”. Sette milioni e settecentomila euro è la dotazione finanziaria stanziata. Saranno circa centocinquanta le domande che verranno selezionate tra tutte quelle pervenute. Un boom di presentazioni che ora andranno al vaglio.
Conservazione della biodiversità della specie, tutela e diffusione di sistemi agroforestali ad alto valore naturalistico, tutela e gestione sostenibile del territorio, tutela della risorsa suolo, tutela delle risorse idriche, aumento della produzione di biomassa e diffusione di pratiche o attività per la riduzione del gas serra. Questi, in sintesi, sono gli obiettivi che si prefigge l’assessorato attraverso la misura. “In pratica, – spiega Salvatore Barbagallo, il dirigente generale – si cerca di preservare varietà di grano, di frutta, insomma di piante che altrimenti sarebbero destinate alla scomparsa, attraverso l’attività degli agricoltori stessi. Agricoltori custodi per l’appunto di un territorio e delle sue peculiarità”. Le varietà da destinare all’impianto saranno scelte dall’elenco delle cultivar/accessioni autoctone siciliane delle principali specie arboree da frutto, caratterizzate in collaborazione con le Facoltà di Agraria delle Università di Palermo e di Catania. L’elenco sarà aggiornato con nuove accessioni che saranno individuate dai centri pubblici di conservazione della biodiversità finanziati dall’azione A della stessa sottomisura. I campi potranno avere una superficie tra duemila e settemila metri quadrati. L’importo massimo finanziabile per la realizzazione di un campo è di 70mila euro, con un contributo pari al ceto per cento delle spese sostenute. La dotazione finanziaria dell’azione, pari a sette milioni e mezzo di euro, permetterà di finanziare oltre cento campi su tutto il territorio regionale. I campi saranno accessibili a visitatori, studenti, operatori, e saranno luogo di conoscenza, diffusione, utilizzo del nostro patrimonio autoctono a rischio di estinzione.
Sandra Pizzurro