Il bollino intelligente che indica sulla confezione attraverso il cambio di colore lo stato di deperimento dell’alimento è una frontiera che negli ultimi anni viene battuta da enti ed istituti di ricerca in molti Paesi del mondo, tra questi in Italia, per citarne uno, dall’Enea.
Ma una start up scozzese, Insignia, che ha sede presso il Life Sciences Research Centre Biocity a Newhouse, nel Lanarkshire, ha ricevuto fondi pari a 900mila sterline per sviluppare un'etichetta a pigmento mutevole che allerta da quanto tempo una confezione è stata aperta. Utile soprattutto per tipologie di prodotto il cui deperimento non è evidententemente constatabile. Il progetto gode di finanziamenti privati e di fondi devoluti dalla Scottish Investment Bank, dall’University of Strathclyd, da Equity Gap e Highland Venture Capital, che sostengono nuove iniziative di business.
Tale sistema è stato congegnato per aiutare i consumatori a monitorare a casa la scadenza di un alimento, un supporto per la gestione più oculata del cibo conservato nel frigorifero o in dispensa, che possa evitare, appunto, lo spreco. Questo è uno dei fenomeni considerato, oltre che un paradosso, uno scempio alimentare. Le cifre che ci dicono quanto cibo buttiamo ogni anno sono da capogiro. In Scozia, nel paese dove è stata messa a punto questa nuova etichetta finiscono nella pattumiera 566mila tonnellate di prodotti alimentari. Per negligenza in Italia invece una famiglia spreca ogni anno 49 chili di cibo, una cattiva abitudine che in totale ci costa ben 8,7 miliardi di euro, e guardando oltreoceano, negli Usa ben il 40% di ciò che si acquista al supermercato va a riempire i contenitori e i sacchi della spazzatura. L'etichetta adesso verrà diffusa negli Stati Uniti e in Europa presso aziende, in rete con Insigna, che si occuperanno della messa a punto per la commercializzazione.
M.L.