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Il progetto

Lo Champagne in fondo al mare, Drappier immerge la sue bottiglie

22 Luglio 2013
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Da sinistra la moglie di Yannik Heude, Christophe Leroux,
Yannick Heude, Michel Drappier

Lo Champagne in fondo al mare matura meglio.

Lo dimostreranno le 600 bottiglie di Drappier Brut Nature e 60 di Grande Sendrée 2005 che dovranno riposare per un anno intero a 17 metri di profondità. Lo studio vuole capire come si evolve il vino icona di Francia, quali gli effetti esercitati dalla marea, dalla temperatura e dalla pressione. Le casse contenenti le bottiglie sono state calate in un punto nella baia di Saint- Malo, in Bretagna, all'inizio di questo mese. 

Ad avere suggerito l'idea di questa prova a Michel Drappier, che dirige la maison a Urville, è stato un suo cliente che vende vini a Cave de l'Abbaye Saint-Jean. Ma Drappier non è pioniere in questa impresa. Già un altro brand prestigioso, Louis Roederer, si era cimentato nelle profondità del mare con il Brut Premier, nel maggio del 2009. E confortato dai dati della degustazione che davano, addirittura, un miglioramento qualitativo, Drappier ha voluto provare con i propri vini. Non è avvenuto lo stesso con i rossi. Alcuni tenuti ad invecchiare sott'acqua, in prove condotte da altri produttori, non hanno dimostrato un miglioramento come quello evinto per i vini bianchi che, a quanto pare, hanno la capacità di evolversi bene a quelle condizioni. 

Si dovrà anntedere giugno del 2014 per stapparle e procedere all'analisi che vedrà anche la comparazione con lo stesso Champagne imbottigliato e tenuto in cantina. Questo piccolo lotto emerso dal mare speciale verrà messo in vendita per raccogliere fondi che la maison devolverà alla Société Nationale de Sauvetage en Mer. 

C.d.G.