Emanuele Vescovo
Un programma di azioni integrato per promuovere l’Italia del vino in Cina.
Un progetto inedito che per la prima volta presenta al mercato emergente più promettente l’offerta enologica made in Italy a tutto tondo. Il nuovo modo di comunicare porta la firma di Il Mio Vino, una delle riviste di settore più rinomate. Si supera il modello dei seminari e delle degustazioni per mettere in campo risorse, personale specializzato e strumenti per assistere i produttori nel Pese, anche dal punto di vista burocratico e metterli in contatto con gli operatori e i buyer.
Esattamente sono cinque gli step pensati per garantire l’apertura di un canale commerciale. L’Italian wine desk gestito da personale cinese preposto ai contatti con gli operatori, struttura per assistere nelle icombenze di natura amministrativa. L’edizione della rivista in cinese, strumento per diffondere la cultura del vino italiana e rivolta ai protagonisti del settore, importatori, distributori e ristoratori. L’ItalianWine Experience, la prima fiera del vino in Cina che avrà luogo in occasione del Food Hospitality World la più importante fiera sul beverage e il cibo di respiro internazionale in programma dal 29 novembre al 1 dicembre. Il Vib Club che riunisce come soci i buyer cinesi selezionati tra i più affidabili del settore. Nel progetto è prevista anche la formazione con l’Istituto delle Scienze del vino, che avrà sede a Canton, per preparare sommelier bilingue sui vini italiani.
L’idea di questo pacchetto di iniziative la spiega Emanuele Vescovo, direttore della rivista. “La nostra attività è iniziata proprio pensando a questa estrema frammentazione della proposta italiana in giro per il mondo. Il progetto riguarda l’itero Paese, all’interno del nostro padiglione della fiera c’è solo l’Italia. In altre circostanze i vini italiani erano presentati insieme a quelli provenienti da altre parti del mondo. Siamo i primi che realizzano un programma per dare dell’Italia del vino una immagine coerente e omogenea. Il progetto è davvero impegnativo e siamo convinti che sia l’unica strada per affrontare la sfida cinese che in qesto momento di crisi è indispensabile per tutti. Il mercato italiano non ha altra alternativa se non quella di guardare a nuovi mercati con grandi capacità di assorbire”.
Parte dei finanziamenti del progetto provengono da enti e istituzioni. “Abbiamo stretto accordi con le istituzioni in ogni regione, in maniera da potere aiutare le aziende ad aderire al progetto che è importante in termini di energie e risorse. Ma devo dire che in nessuna regione ho trovato un interlocutore che fosse rappresentativo di tutta la regione come L’Istituto Regionale Vini e Olii di Sicilia. Devo dire che funziona bene, hanno compreso il valore del progetto e quali sono le azioni giuste per sostenere il comparto”, aggiunge Vescovo.