Una mappa on line per acquistare pane certificato a qualità controllata ed un accordo tra panificatori, molitori e produttori cerealicoli per tutelare il prodotto, il consumatore e il territorio.
Non è uno scenario da mondo parallelo perfetto, ma che appartiene ad una regione virtuosa. In Emilia-Romagna sul sito della Regione Ermesagricoltura si potranno acquistare prodotti da forno che si fregiano del marchio QC della Regione. Si tratta di quei prodotti ottenuti da tecniche artigianali e da materie prime di qualità, certificata appunto. Non solo pane, ma anche tigelle, grissini e altre specialità.
Prima di tutto la qualità garantita è quella delle farine, che sono locali, poco raffinate per assicurare un adeguato apporto di fibre, proteine, vitamine. Poi certificato è anche il sale iodato (in una percentuale ridotta del 50%, in linea con le raccomandazioni del Ministero della Salute). Altro ingrediente che attesta la qualità del prodotto a marchio QC è il tipo di olio extravergine d'oliva utilizzato: nessun ricorso a congelamento o surgelazione; totale assenza di additivi e di agenti chimici per la lievitazione che è esclusivamente a base di lievito madre, bighe e pasta di riposto. Materie prime che devono essere anche prodotte secondo i disciplinari di produzione integrata.
La ricetta a cui si riconosce la certificazione prevede pezzature non troppo piccole, in genere superiori ai 200 grammi, per garantire una maggiore morbidezza, una migliore conservazione e dunque anche minor spreco. Oggi a Bologna è stato firmato l'accordo per la produzione di pane QC, valido per il triennio 2012-2014, tra le associazione dei panificatori (Unione regionale panificatori, Cna, Confartigianato), le imprese molitorie e le organizzazioni dei produttori cerealicoli. Già 70 nel 2011 i forni aderenti al progetto, per una produzione che ha superato i 2 mila quintali.
C.d.G.