Con il protocollo 2013 il Consorzio di Tutela del Proseco Conegliano Valdobbiadene dice stop ai prodotti di maggiore tossicità, quelli di fascia rossa.
Ecco il nuovo manuale di autodisciplina che si sono voluti dare i produttori associati per praticare una viticoltura sempre più sostenibile e per garantire la qualità e l’espressione territoriale dei vini. E' stato adottato a partire dal 2012 su un areale di 600 ettari. E adesso esce una nuova edizione con più regole a tutela della natura. Con il protocollo 2013 il Consorzio ha voluto bandire la maggior parte dei fitofarmaci. Un orientamento bio che si è voluto condividere direttamente con le aziende produttrici di queste sostanze mettendole a parte delle direttive. “I prodotti antiperonosporici di fascia rossa passano da 19 a quatto – spiega Filippo Taglietti, tecnico del Consorzio – mentre gli antioidici della stessa categoria da otto a uno”. Sono invece ammessi molti composti di classe tossicologica Nc o Xi, a basso impatto. Si è notevolmente abbattuto l’uso dei prodotti a base Mancozeb. Altra novità del nuovo protocollo è l’indicazione dell’intervallo di sicurezza, ovvero dei giorni che devono intercorrere fra l’ultimo intervento con il prodotto specifico e la raccolta delle uve, e l’indicazione del buffer zone utile per definire i confini da osservare durante l’intervento fitosanitario per evitare la dispersione del prodotto nelle aree circostanti.
Il protocollo è stato assunto per assicurare le migliori condizioni di salute del vigneto e di chi vi lavora e preservare l’alta qualità delle uve, tanto che le aziende imbottigliatrici del territorio richiedono ai propri conferitori come prerequisito il rispetto del Protocollo, pena il mancato acquisto delle uve. Per dare una corretta informazione sul protocollo e portarlo a conoscenza anche dei cittadini il Consorzio ha organizzato un calendario di incontri sul territorio in collaborazione con le associazioni di categoria, i Comuni. Questo vademecum per i produttori rientra nel più ampio progetto di tutela della bellezza paesaggistica e della tradizione del territorio sostenuto e portato avanti dal Consorzio in vista anche della candidatura del distretto a patrimonio dell'Unesco proposta nel 2008. Missione che ha visto raggiungere un importante traguardo nel 2010 con l'inserimento nella lista ufficiale dei siti italiani candidati.