Continua il nostro viaggio alla scoperta del mondo dei formaggi Dop siciliani. La scorsa volta ci siamo occupati del Piacentinu ennese (leggi qui). Oggi la nostra Clara Minissale ci fa conoscere il pecorino siciliano.
Tra quelli di origine protetta isolani è certamente il più conosciuto. Il pecorino siciliano dop è il formaggio più antico prodotto in Sicilia e forse addirittura in Europa.
Nel 2015 ha toccato la quota delle 40 tonnellate benché l’annata, secondo gli esperti, non sia stata delle migliori, con troppe piogge e minore produzione di latte. Ma è comunque un dato in crescita se si considera che nel 2014 la produzione si era attestata a 32 tonnellate. “E quest’anno, a giudicare da come è iniziato, si crescerà ancora”, dice mostrando un sano ottimismo Massimo Todaro, presidente del Consorzio che raggruppa una quindicina di soci che, da disciplinare, allevano, caseificano e stagionano.
“Grazie alle piogge dei mesi autunnali che hanno reso ricchi alcuni pascoli – dice Todaro – quest’anno potremo fare le prime marchiature ad aprile invece che a giugno come è consuetudine”. Il pecorino siciliano Dop è meno conosciuto sul territorio nazionale di quello prodotto in centro Italia, ma, negli ultimi anni, si è ritagliato una sua fetta di mercato. “Facciamo un centesimo del pecorino toscano – dice Todaro – ma il nostro è un formaggio qualitativamente migliore. La caseificazione avviene esclusivamente da latte crudo di pecore allevate al pascolo spontaneo, ci avvaliamo di metodi tradizionali di trasformazione del latte, la salatura viene praticata manualmente e la stagionatura in locali ad areazione naturale: tutto questo dà al nostro pecorino dop delle caratteristiche irripetibili al di fuori dell’ambiente di origine. La maggiore richiesta a noi arriva dal mercato interno ma c’è molto interesse anche da parte dei gruppi della grande distribuzione organizzata e qualcuno si sta attrezzando anche per esportarlo sui mercati esteri”.
I margini di crescita, dunque, ci sono e le opportunità anche, secondo gli addetti ai lavori. “Ciò che mi preoccupa – conclude Todaro – è la qualità, l’attenzione al latte, ai pascoli, all’utilizzo delle attrezzature storiche. Io penso in grande ma secondo me il pecorino siciliano dop ha tutte le potenzialità per fare grandi numeri”.
Clara Minissale