Dalla polpa pronta di ciliegino ai vasetti di semisecco. Viaggio nella trasformazione del rosso di Sicilia in una delle più importanti aziende del sud Italia
Non appena vi si mette piede all’interno si è subito rapiti da un profumo che ricorda tanto le belle giornate di sole in Sicilia, quando in campagna raccolti freschi i pomodori vengono lavati e messi in un grande calderone all’aperto per fare poi la salsa nelle bottiglie.
Ricordi passati si potrebbe aggiungere… chi ce l’ha oggi il tempo di preparare le conserve per l’inverno? Il posto in questione si chiama Agromonte. Siamo a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, area dalla nota vocazione agricola. È qui che sorge l’unica azienda di trasformazione del pomodoro esistente in Sicilia: 4.500 mq, all’interno dei quali tecnologie, attrezzature e più di 40 operai danno vita a dei prodotti che sono riusciti grazie alla tenacia e la capacità imprenditoriale del titolare a fare il giro di mezzo di mondo. “Siamo nati nel 2000 ed oggi siamo presenti in tutta Europa, Cina e Giappone – spiega Carmelo Arestia, fondatore dell’azienda – alla base dello sviluppo della nostra attività c’è stato l’impegno di due generazioni della nostra famiglia. Dalla metà degli anni 70 ad oggi ogni componente ha messo la propria dedizione e la propria creatività al servizio dell’impresa. Siamo partiti spinti dall’intuizione di conservare gli ortaggi, soprattutto peperoni, in salamoia. In seguito poi all’exploit della coltivazione in ambiente protetto cioè in serra del pomodorino ciliegino e del pomodoro a grappolo, abbiamo deciso di andare ben oltre sperimentando la parziale essicazione dei prodotti e la relativa conservazione in olio”.
Fiore all’occhiello di questa realtà è comunque la salsa pronta di pomodoro ciliegino, un felice incontro tra una prelibatezza tipica come il pomodorino ciliegino ed ingredienti quali il basilico, l’olio extravergine di oliva ed il sedano. La lavorazione avviene tutto l’anno, ma si intensifica nel periodo estivo dove si arriva a lavorare al giorno circa 200 mila kg di ciliegino. Si produce salsa in bottigliette da 330 g, vasetti di pomodoro semisecco, patè vari, pesti, caponate, creme per bruschette. Ovviamente utilizzando solo pomodoro siciliano. “Noi guardiamo alla qualità e alla genuinità per garantire un eccellente servizio ai consumatori – dice Arestia- usiamo solo il pomodoro che proviene dalla fascia trasformata, che da Pachino si estende fino a Licata. Operiamo un’accurata selezione della materia prima ed in azienda seguiamo dei rigorosi piani di lavorazione”.
Insomma una realtà che di certo non ha inventato nulla di nuovo come prodotti, ma a cui va senz’altro un merito: quello di essere riuscita a creare in un’epoca così difficile per l’economia italiana un’azienda all’avanguardia nella trasformazione del pomodoro, unica nell’isola, e soprattutto di portare sulle tavole di mezzo mondo la bontà del pomodoro che fa della Sicilia sud orientale il più qualificato centro produttivo del mediterraneo.
Gianna Bozzali