Siamo ormai nella stagione di maturazione della nespola, frutto tipico della zona di Trabia in provincia di Palermo, terre dove circa 400 anni fa si produceva canna da zucchero, sotto i principi Lanza, divenuta poi area di produzione per eccellenza del nespolo.
La produzione di questo frutto, che trova le sue origini molto probabilmente in Giappone, diminuisce di anno in anno. La speculazione edilizia iniziata negli anni ’60 è stata una causa determinante in questa costante perdita di prodotto che veniva coltivato principalmente nella fascia costiera, perché è una pianta di ambiente subtropicale. Le case sorte lungo tutta la costa hanno soppiantato la presenza delle piante e se ciò è stato conveniente per i costruttori non lo è stato certo per i produttori di nespole. Oltretutto la specie migliore di questo frutto, la nespola rossa, quella più dolce e meno acida, cresceva proprio vicino al mare. La nespola è un frutto delicatissimo, la cui buona riuscita dipende da diversi fattori. Lo scirocco ad esempio, se arriva al momento giusto ossia quando il prodotto è ancora verde, contribuisce alla buona maturazione e darà quindi un buon prodotto.
Se arriva nella fase in cui il frutto è già in fase di maturazione, comporta solo danni. Inoltre deve essere raccolto col peduncolo, per non danneggiare la buccia. Un prodotto danneggiato posto accanto agli altri finisce col guastare inevitabilmente tutti gli altri.
“Produrre nespole oggi non è conveniente – dice Davide Cangiamila, presidente della Pro loco – il contadino deve sostenere dei costi basilari che poi non hanno un ritorno in termini di mercato. Una cassettina costa 0,85 centesimi e la giornata di un operaio non può andare al di sotto di 30 euro.
Oggi non c’è in sostanza una adeguata domanda del prodotto che induca i produttori a investire in questo campo. L’inadeguatezza della produzione è riconosciuta da tutte le parti. Chi produce nespole lo fa solo per uso familiare, tutti i magazzini dove un tempo confluiva il prodotto per essere portato nei mercati sono scomparsi. Spesso nella Sagra, che ogni anno si tiene nel mese di maggio (periodo più ricco per la produzione) la quantità di nespole è scarsa, insufficiente a soddisfare le richieste dei visitatori. Quest’anno la Sagra delle nespole giunta alla sua 26esima edizione non sarà effettuata a causa delle imminenti elezioni amministrative che si terranno il 31 maggio”.
Aurora Rainieri