di Clara Minissale
Un campo di zafferano a mille metri di altitudine nato dall’amore per la terra e per i fiori.
Si chiama Zafferano dell’Etna l’impresa agricola messa su lo scorso anno da Vincenzo Capizzi a Maletto, comune più alto della provincia di Catania, con l’intento di trasformare in lavoro la sua passione di sempre per la vita all’aria aperta e il lavoro libero nei campi. Ventinove anni, un passato come magazziniere, Capizzi in piena pandemia, ha dato forma al suo sogno. Una scommessa, quella di coltivare la preziosa spezia al di là dei territori collinari che gli sono più consoni, vinta grazie alla fertilità del terreno vulcanico e alla sua grande capacità drenante. “All’inizio è stata dura – racconta Capizzi – perché benché avessi studiato, fatto corsi specialistici con coltivatori esperti di Marche e Abruzzo, nessuno voleva svelare i segreti di questa coltivazione e non ci sono molte esperienze di zafferano coltivato alla nostra altitudine. Ho dovuto fare diverse prove e alla fine ho scoperto che non ci sono segreti: da noi fa tutto lo straordinario terreno lavico ricco di minerali e altamente drenante”.
Il campo che Capizzi ha a disposizione è di circa settecento metri quadrati e il raccolto stimato è di 200 grammi. Oggi i suoi fiori di zafferano sono in piena fioritura e fino ai primi di novembre sarà tempo di raccolto. “Facciamo tutto manualmente – dice – I fiori vanno raccolti all’alba quando sono ancora chiusi perché non si perdano tutte le caratteristiche organolettiche dei pistilli, poi li portiamo in laboratorio dove completiamo la lavorazione con l’essiccatura, utilizzando uno strumento professionale che garantisce un ciclo di essiccazione lungo e a basse temperature (45°C), in questo modo rimangono intatte le proprietà organolettiche e vengono escluse contaminazioni da resine e odori del legno. La qualità che riusciamo ad ottenere è ottima e sono davvero molto soddisfatto”.
Tra i clienti della sua azienda ci sono ristoranti siciliani, da Modì a Torregrotta al Crocifisso a Noto, ma lo zafferano dell’Etna di Capizzi arriva fino in Germania al ristorante Alte wache a Kassel o nella gelateria Liberamente a Sinalunga in provincia di Siena, in Toscana. Oggi, a distanza di un anno e mezzo dall’inizio dell’attività, è tempo di raccolto di pistilli e semina di nuovi progetti: a lungo termine, c’è quello di incrementare la produzione di zafferano. Nell’immediato, invece, in azienda si lavora alla realizzazione di trasformati.