Per la nostra redazione meritano una menzione speciale. Ma sull'isola i produttori non riescono a fare sistema
Sono ricercatissime e buonissime. Per le loro caratteristiche nutrizionali, sono diventati un piatto ambitissimo anche da grandi chef. Ma le lenticchie di Ustica sono rare. Preziose osiamo dire. E per questo meritan la nostra menzione a “Prodotto dell'anno 2014”.
Nell’isola sono in 4 i maggiori produttori, più tanti altri piccoli contadini che producono quantità molto ridotte.Insieme, non riescono a farne, nelle annate eccellenti più di 200 quintali, ma la media stagionale è di 150 quintali. Quest’anno segno negativo, con la produzione che è scesa sotto i 100 quintali, dato mai fatto registrare prima. Colpa del clima, certo. Ma i produttori hanno poco terreno a disposizione. “Di più non possiamo fare – dice Margherita Longo, referente dei produttori del presidio lenticchie di Ustica -. L’isola è quella che è”.
Poco spazio, insomma, per coltivare le lenticchie. Che necessitano di super lavoro, tanta fatica e molta esperienza. Un ettaro di terreno produce, ai massimi livelli, 10/15 quintali di lenticchie. Si seminano a gennaio. In questo periodo, infatti, i produttori stanno preparando i terreni. In primavera iniziano le operazioni di rimozione delle erbe infestanti, che vengono effettuate a mano. “Le piante di lenticchie sono molto delicate”, dice la Longo. Poi a fine maggio, al massimo entro i primi di giugno, si inizia con la raccolta. Anche questa effettuata a mano e poi trebbiata con una speciale macchina.
La lenticchia di Ustica ha trovato nell’isola un territorio unico che le ha conferito delle caratteristiche uniche.
“Non serve ammollo, ha un sapore incredibilmente buono – spiega la Longo -, e, grazie al presidio Slow Food, si è fatta conoscere nel resto del Paese”.
Nel resto del mondo le lenticchie sono ancora poco conosciute. Ma, adesso, grazie allo spot di Samantha Cristoforetti, l’astronauta italiana che le ha mangiate a bordo della stazione spaziale, siamo sicuri che ad Ustica arriveranno molte richieste.
“Le aziende hanno fatto notevolissimi passi per fare sistema, ancora senza riuscirci in verità – dice la Longo -. I produttori commercializzano i loro prodotti da soli, utilizzando, però, lo stesso packaging”.
Per la Longo, però, non è questione di organizzazione, è questione di valutazione di costi/benefici: “Siamo aziende troppo piccole – spiega – Andare a creare una struttura grande, magari di cooperazione, non avrebbe senso. I costi sarebbero elevatissimi”. E così la lenticchia di Ustica rimane custodita all’interno del suo fortino.
“Non è vero – spiega la Longo -. Dall’estero arrivano molte richieste. Così come il Nord Italia, la zona che consuma più di tutte le altre le nostre lenticchie”.
Le lenticchie di Ustica sono rare e preziose: costano fino a 18 euro al chilo, ma la gente le vuole. Per la loro bontà.
“Quest’anno, dopo l’esperimento dello scorso anno – conclude la Longo – torneremo a proporre un evento dedicato sull’isola di Ustica per attirare tanti turisti. L’obiettivo è che dalle lenticchie, si possano presentare tutti gli altri nostri prodotti locali. Ci faremo aiutare da grandi chef”.
L’evento “Anticchia i lenticchia”, che vuol dire “un poco di lenticchia”; si svolgerà ad Ustica dal 13 al 20 giugno.
Giorgio Vaiana