di Maria Giulia Franco
Ieri era il giorno del tè, la bevanda naturale più global al mondo, celebrata nell'International Tea Day.
Secondo una analisi dell'osservatorio statunitense Mintel, le vendite dell'infuso dovrebbero raggiungere quota 8 miliardi di dollari nel 2017. “Il mercato è in crescita costante – si legge nel rapporto Food and Drink della Mintel -, aumentando del 24% nel periodo 2012-2017. Il 79% degli adulti statunitensi beve il tè, e nel carrello della spesa prevalgono le miscele a infusione istantanea, ma crescono le versioni drink. I consumatori hanno ormai un frigo pieno di opzioni per dissetarsi a base di teina”. La cup of tea per i britannici è una vera e proprio istituzione, ma anche per i cinesi, i giapponesi, i turchi e gli indiani è un'abitudine e un rito quotidiano. L'Europa appare anche come produttore, con una micro coltura nelle isole Azzorre, ma le coltivazioni più significative spaziano dal continente indiano al Sud Est Asiatico, oltre che in Africa, dal Kenya al Malawi, nonché in Marocco. Cresce il consumo anche in Italia, tra colazioni e pause pomeridiane, vuoi perché percepito come un bere salutare, vuoi per le nuove modalità di degustazione sempre più trendy, a mo' di aperitivo: perlopiù in grandi alberghi e storiche Tea Room inglesi come Babingtons, aperta nel 1893 a Roma, in Piazza di Spagna, che si appresta a festeggiare i 125 di attività.
Il rito della degustazione si sta dunque spostando dalle mura domestiche agli hotel e locali storici. Da Amo, concept bar aperto a Venezia dai frateli Alajmo, tutti i giorni va in scena l'afternoon tea, con accento e cicchetti veneziani, un rituale nato oltremanica nel 1849, quando la regina Vittoria lo trasformò in un'occasione formale, un ricevimento che poteva avere più di 200 ospiti. A Londra tra i templi del tea time c'è The Promenade, il ristorante e bar di The Dorchester, che serve ogni anno circa 40.000 afternoon tea. E' da poco presente a Roma, presso l'hotel Eden, porta il “Festive Afternoon Tea”. Ancora nella via della Dolce Vita, l'esotismo dei tè cinesi e indiani sono le novità del Grand Hotel Via Veneto, che vanta una stella Michelin per il ristorante Magnolia, col suo chef Franco Madama che quest'anno propone i Tè del Natale: il Green Christmas, un Tè verde bancha a basso contenuto di caffeina, mela, cardamomo, ottimo con i dolci tradizionali di Natale e le torte fatte in case, o l'Orange Christmas, una miscela di Rooibos del Sud Africa, priva di caffeina con karkadè e pezzetti di mela e petali di girasole, o ancora il White Christmas o il Racconto di Natale, un Tè nero indiano, con mela, cannella, chiodi di garofano, coriandolo.