Si chiama Deorum ed è l’idromiele da Ape Nera Sicula presentato in anteprima a Palermo ai Cantieri Culturali alla Zisa dall’azienda EmanuMiele in occasione della sesta edizione del Festival del Giornalismo Enogastronomico.
“Il Festival – racconta il titolare dell’azienda di apicoltura artigianale Giacomo Emanuele – è stata l’occasione per far riscoprire ai presenti le proprietà della bevanda alcolica più antica di cui il mondo ha menzione, conosciuta ancor prima del vino e della birra.In qualsiasi epoca storica c’è sempre un riferimento all’elisir ricavato dalla fermentazione di acqua e miele, che accomuna tutti gli esseri viventi e tutte le civiltà in qualsiasi latitudine”. Gli antichi greci lo definivano “Nettare degli Dei” poiché era diffusa la convinzione che l’ebbrezza alcolica che procurava avvicinava gli uomini al divino e all’immortalità. Ma anche i Maya dall’altra parte del mondo qualche centinaio di anni dopo la utilizzarono e ne fecero largo uso e attribuendogli proprietà terapeutiche. “L’idea di produrre l’Idromiele è nata per caso – continua Giacomo Emanuele – tra una chiacchiera e un’altra è cominciata la collaborazione con Antonio Campisi, enologo, e dopo quasi un anno e mezzo tra lavorazione e attese è nato Deorum”.
Unendo acqua molto pura, prelevata in montagna a 1.600 metri sul livello del mare, con quattro tipologie diverse di miele, Emanuele e Campisi, hanno fatto le prove alla ricerca dell’equilibrio: per quattro mesi e mezzo poi hanno “coccolato” la miscela, controllando giorno dopo giorno la fermentazione degli zuccheri che man mano venivano consumati dai lieviti, per poi farla riposare all’interno di una botte di castagno e poi dopo un anno, finalmente, imbottigliare l’elisir ottenuto. “Caratteristica fondamentale del nostro idromiele – dice l’enologo Campisi – è che se non fosse alcolico, lo potrebbero bere anche i bambini, perché è soltanto acqua e miele, non c’è aggiunto assolutamente nulla, non contiene nessuna forma di anidride solforosa, non ci sono né solfiti né lieviti”.
Il Deorum, ha una sua personalità spiccata, infatti, ha in sé l’acidità di una fermentazione violenta e molto lunga e tutti i sentori e i profumi del miele, con un sapore particolare che gli viene attribuito dall’invecchiamento in botte di castagno. Queste caratteristiche gli attribuiscono una versatilità enorme, infatti Campisi spiega che “si può abbinare sia al salato che al dolce, ed è ottimo sia come aperitivo che a fine pasto”. “Deorum si sposa alla filosofia della mia azienda “EmanuMiele” – dice il titolare – che punta sulla continua riscoperta di vecchie tradizioni nel tentativo di renderle nuovamente attuali vista la mancanza, sempre più diffusa, di prodotti sani, buoni e genuini”. Futuro impegno per azienda EmanuMiele è quello di creare un biscottino da abbinare all’idromiele che sarà composto da ingredienti semplici e genuini: una pasta frolla di grani antichi siciliani (maiorca e maiorcone), delle nocciole e una bacca segreta molto presente sui Nebrodi che conferirà al tutto un sapore particolare. “Ma non escludiamo – conclude Giacomo Emanuele – per il prossimo Festival del Giornalismo Enograstronomico qualche sorpresa frizzante come evoluzione dell’Idromiele”.
Brigida Raso