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Il prodotto

Il miele di Nespolo della Conca d’Oro

23 Dicembre 2011
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Peppino Ciancimino con la moglie Giovanna Santangelo 

di Dario La Rosa

Volete addolcire il vostro Natale con una pietanza prelibata e salutare?

Il momento è quello giusto per gustare il miele di nespolo. Unico miele ad essere immesso in commercio proprio in questo periodo, è un orgoglio per la Conca d’Oro e per una parte del Palermitano. Questo miele, per esigenze climatiche e colturali, non riesce a “sorgere” da nessuna altra parte al mondo. Alla base di questa bontà dal colore chiaro, dal gusto delicato e dal profumo inebriante c’è un fiore che ha scelto di germogliare proprio quando gli altri alberi vanno in riposo vegetativo.

E proprio per spingere le api all’impollinazione, la natura ha dotato il nespolo di un profumo particolare che le manda in estasi nonostante il freddo. Incontriamo uno dei pochissimi produttori che mettono in commercio questo “cibo degli dei”, come da sempre è chiamato il miele. Peppino Ciancimino è un apicoltore di Santa Cristina Gela, a due passi da Palermo, e la sua azienda, la Florape (www.florape.it), produce il miele di nespolo biologico grazie alle oltre venti varietà di nespolo dell’azienda agricola Lo Giudice, che si trova alle falde di monte Grifone (www.panortus.blogspot.com).  “Questo miele – spiega Ciancimino – è l’unico ad essere smielato proprio a ridosso di Natale ed il suo profumo lo rende un prodotto davvero unico”. Ed il miele non è solo che l’ultima parte di una piccola catena che, anche in questo campo, inorgoglisce la Sicilia.

“Le nostre – prosegue l’apicoltore – sono famiglie di api siciliane, più scure rispetto alla specie più famosa, la Ligustica italiana. L’ape sicula è anche più rozza e sopporta bene gli attacchi di parassiti. E’ ormai una specie, derivante dall’ape nera tedesca, che si è acclimatata secoli fa e che consente di avere un prodotto di elevata qualità”. Qualità e anche semplicità, nel caso del miele. Esso è infatti uno dei pochissimi prodotti che non subiscono alcuna manipolazione da parte dell’uomo. I melari vengono raccolti e, in giornata, si tolgono a mano  anche gli opercoli – ovvero la cera che sigilla il miele – poi è la volta della smielatura vera e propria che viene fatta con una macchina che usa la forza centrifuga.

“Infine – conclude il titolare di Florape – occorre soltanto fare riposare un po’ il miele per togliere l’aria in eccesso che si è creata durante il processo di smielatura”. Toccasana per la salute e antibiotico naturale, il miele potete usarlo un po’ ovunque. Quello di nespolo, però, proprio per la sua delicatezza, provate ad odorarlo e poi gustatelo così, in tutta la sua purezza.
 

Florape
contrada Pianetto
Santa Cristina di Gela (PA),
Tel. 0918728831 Cell. 3394874150
e-mail: peppinociancimino@libero.it