Babaco
“Un gelato al babaco, per favore”.
Nessuna paura. Non abbiamo capito male. E non è una parola inventata. I clienti di Antonio Cappadonia, maestro gelatiere di Cerda, cittadina nota per la Targa Florio a pochi chilometri da Palermo, avranno la possibilità di pronunciare questa “parola”, ai più sconosciuta, e poter gustare un gelato fresco e dissetante ottenuto da un frutto Ecuadoriano. Che non viaggia su aerei o su container. Ma che arriva fresco fresco dalle coltivazioni del signor De Gaetani a Gibilmanna, frazione di Cefalù. Che ha avuto la geniale idea, dopo un viaggio proprio in Ecuador, di portarsi a casa un souvenir speciale: una piantina di Babaco.
Il frutto del babaco assomiglia molto ad un peperone giallo. Può raggiungere anche i 2 chilogrammi di peso. Ma in queste zone cresce raramente così tanto. Il gusto ricorda un mix di ananas ed arancia. L’idea di farne un gelato è venuta al signor De Gaetani che si è rivolto al maestro gelatiere Cappadonia, chiedendo consigli: “Arriva questo signore con questi frutti – racconta Cappadonia – che mi sembravano dei peperoni. Ero curioso. Tutti conoscono la mia voglia di esplorare gusti e sapori. Con i miei macchinari ho individuato il grado zuccherino del frutto, il resto è venuto praticamente da solo”. Il babaco non ha un tenore zuccherino molto elevato, ma Cappadonia ha bilanciato perfettamente i sapori, riuscendo a creare un gusto di gelato di cui poi non potrete più fare a meno. “Quando l’ho assaggiato ho provato una piacevole sorpresa – rivela Cappadonia – è davvero buonissimo, anche se molto particolare”.
Antonio Cappadonia
Saranno pochi i fortunati che potranno gustare il gelato al babaco, visto che la produzione è molto limitata. La pianta del babaco, originaria della foresta pluviale montana delle basse Ande in Ecuadored in Colombia, sopporta meglio della papaya temperature relativamente basse, anche di poco superiori allo zero. È stata perciò coltivata con successo in paesi come la Nuova Zelanda, Guernsey, nel Regno Unitoed ora anche in Italia. Quindi analizzate con attenzione i gusti in gelateria. E chiedete il “babaco”. Anche se probabilmente, a meno che non vi troviate da Cappadonia, vi sarà chiesto: “Che hai detto?”
Giorgio Vaiana