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Il prodotto

Hora Benedicta Abbey Ale, la prima birra d’abbazia siciliana

10 Luglio 2013
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Hanno deciso di puntare direttamente in alto.

E grazie a questa scommessa anche la Sicilia adesso ha la sua birra d’Abbazia. Un gruppo di appassionati, riuniti in un’associazione che si chiama Hora Benedicta, ha voluto ispirarsi alla tradizione trappista, e sfidarla, con una ricetta messa a punto nel monastero benedettino di San Martino delle Scale, a pochi chilometri da Palermo.
 
La formula degli ingredienti in parte è segreta (inutile estorcerla). Si compone di 6 malti e di un mistura di erbe officinali e spezie, tra cui liquirizia, semi di finocchio e genziana. La produzione, quella canonica artigianale: cottura del mosto a fuoco diretto, fermentazione ad alta temperatura, maturazione in tini d’acciaio, rifermentazione in bottiglia. Non subisce pastorizzazione e filtrazione. Ma prima di descrivere questa novità vale la pena raccontare la sua storia e i personaggi coinvolti: la squadra di Paul Bricius e Lorenzo Dabove, tanto per citarne due.

Nasce per gioco, per puro piacere di sperimentare nuovi stili attingendo a quelli classici del brewing. Tullio Navarra (il fondatore dell’associazione), Massimo Galli, Giuseppe Bruno, e poi ancora Carmelo Di Fatta, Maurizio Intravaia e Pina Mazzola, che nella vita fanno tutt’altro, decidono di dare fondo alla loro creatività alchemica e a tutte le loro conoscenze maturate da tante degustazioni e “immersioni” nel mondo della birra. Formano gruppi di studio, passano ore e ore chiusi nei locali, concessi da padre Salvatore Leonarda, che decide di appoggiare il progetto, intenti a smanettare con l’apparecchiatura rudimentale per birra fai date. Partono dalle erbe aromatiche e officinali del giardino del monastero, perché inizialmente, ci racconta Maurizio Intravaia, c’era anche l’intenzione di creare un amaro, ma poi la traslazione alla birra trappista avviene in modo fulmineo, per “propulsione naturale”. Una sfida troppo ghiotta per abbandonarla e così prende il sopravvento su tutto. Cominciano a produrre diverse varianti e anche altri stili. Per decretare la migliore, si propone un piccolo concorso interno al monastero. Chiamati a giudicare i monaci stessi, qualche ospite gourmet e amante della pinta, e anche amici più critici ed esperti, i titolari del birrificio Paul Bricius di Vittoria. Tra tutte le prove di laboratorio una appare quella vincente, e suscita non poca sorpresa, tanto che si decide di mandarla al concorso nazionale di Home Brewing nel 2011. Tra centinaia di campioni provenienti da tutte le regioni, la birra di San Martino dimostra il suo “mix factor”. All’unanimità i giurati la decretano prima, tra loro Kuaska che intercetta “un talento”.


Carmelo Di Fatta, Kuaska, Maurizio Intravaia

Ma a volergli dare assolutamente una vita commerciale, sono i titolari di Paul Bricius, conquistati sin dal primo assaggio. Scorgono le potenzialità del prodotto foriero anche di sinergie nuove e si concretizza il sogno di una rete di scambi e condivisioni tra homebrewer e aziende. Paolo Trainito, Fabrizio Traina e Luigi Carrubba studiano la formula originaria, la perfezionano in qualche componente. Parte così la produzione della prima birra d’Abbazia siciliana con etichetta PB Hora Benedicta Abbey Ale.  “Ci ha convinti subito a quel concorso interno – dice Fabrizio Traina, alias Bricius -. Fa piacere potere sostenere queste idee. Crediamo in una birra artigianale 100% siciliana, e su questo abbiamo sempre puntato. Riusciremo anche ad approvvigionarci di materie prime del nostro territorio (già l’azienda possiede 11 ettari coltivati ad orzo a Santa Caterina Villarmosa, nel nisseno).  L’offerta si arricchisce di questa novità, ma non vogliamo fermarci, con l’associazione sperimenteremo altri prodotti”. 

Per ora solo 2000 le bottiglie prodotte nel formato 0,75. Si possono acquistare al punto vendita del monastero. Costo 9 euro. “Adesso siamo di nuovo concentrati con il gruppo di studio su una tripel”, anticipa Intravaia, giovane laureato in ingegneria ma nato sotto il segno della birra. Non stacca mai, anche a casa si diletta a sperimentare birre di tutti i tipi, un “vulcano” o meglio “una fucina ambulante di idee”: non c’è alimento o prodotto con cui non creerebbe una birra. Persino in cucina, ai fornelli (perché è anche un provetto cuoco) utilizza i derivati e gli scarti della produzione. Tra le sue tante specialità, degna di nota è la Torta alla torba di malto. Ideale da abbinare alla Hora Benedicta.

Ma veniamo alla descrizione. Il colore è intenso e impenetrabile. La schiuma scura, compatta e cremosa. Al naso un bouquet complesso e speziato, emergono note di malto tostato, cioccolato, foglia di tabacco, miele.  L’ingresso in bocca è setoso. Lascia il palato asciutto. Corposa, avvolgente e rotonda. Buona persistenza, rimangono le sensazioni del malto, del caramello, della liquirizia e lievi note balsamiche. 

Manuela Laiacona


Abbazia di San Martino delle Scale
Piazza Platani, 11
90046 San Martino delle Scale (PA)
Tel.: 091418104 – fax 091418022   
www.abbaziadisanmartino.org

Paul-Bricius&Company
Via Duca D'Aosta n°16/18
97019 Vittoria (Rg)
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