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Il prodotto

Gli scarti del fico d’india per produrre energia. A Taste Etna il consorzio svela le novità

19 Aprile 2016
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(Carmelo Danzì, presidente del consorzio del Ficodindia Dop – ph Gdr)

di Manuela Zanni

Il consorzio per la tutela del Ficodindia dell’Etna Dop, costituito nel 2003, dopo un breve periodo di inattività, ha avviato negli ultimi due anni un processo di lavoro per riunire tutti i produttori agricoli della filiera ficodindicola. 

Abbiamo incontrato il presidente del consorzio Carmelo Danzì, che era presente presente a Taste Etna insieme all' azienda agricola Grimaldi che nasce alle pendici dell'Etna nel 2006 e che produce olio, mandorle e pistacchi, veri fiori all'occhiello di una giovane azienda, ma strettamente legata al territorio e al rispetto per l' ambiente. 
Il Consorzio nasce per occuparsi della tutela del fico d' India nell'intento di valorizzarne tutte le parti a cominciare dalle spine utilizzate a scopo dermatologico per continuare con i semi da cui si ottiene un olio dal potere antiossidante per finire persino con la buccia. “L' obiettivo delle aziende che aderiscono al consorzio – spiega Danzì – è avere un’autonomia energetica grazie agli scarti dei fichi d' India che, attraverso innovativi processi energetici riescono ad essere riutilizzati come fonte di energia”.

Di questa tematica si parlerà a “Cambio Vita” il prossimo 13, 14 e 15 maggio, presso Etnapolis a Catania.
Diverse iniziative, inoltre, sono state portate avanti con successo, tra cui la Sagra del Ficodindia dell’Etna Dop, prevista a Belpasso in provincia di Catania nella prima decade di ottobre, che coinvolgerà tutti gli attori della filiera, un evento che va oltre il concept tradizionale della sagra di piazza, il cui obiettivo è avviare un network efficace ed efficiente, capace di generare quelle sinergie oggi indispensabili per competere sui principali mercati nazionali ed esteri.