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Il prodotto

Diciotto mesi sui lieviti, la Baladin presenta la sua edizione limitata Metodo Classico

25 Novembre 2015
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(Teo Musso e la Baladin Metodo Classico – Ph Tino Gerbaldo)

Tempus edax rerum. Il tempo che tutto divora. Teo Musso, riconosciuto come il pioniere della birra artigianale italiana, patron della “Società Semplice Agricola Baladin”, ha deciso di celebrare proprio il tempo applicando alla birra le tecniche di rifermentazione in bottiglia specifiche del Metodo Classico.

Il 5 marzo 2014, in occasione del cinquantesimo compleanno di Musso, Baladin ha imbottigliato una birra sboccata poi dal 7 al 30 ottobre 2015, dopo 18 mesi di permanenza sui lieviti. La fase di rifermentazione si è svolta nelle cantine dell’azienda vinicola Fontanafredda di Serralunga d’Alba e gli enologi della stessa azienda hanno collaborato con la loro esperienza nella fase di sperimentazione precedente alla messa in produzione.
Le bottiglie numerate sono 11.680 in edizione limitata confezionate: accurato astuccio in cartone di colore nero che sfuma verso l’alto con delicati e soffusi motivi floreali, vetro scuro, etichetta minimal, tappo a fungo, gabbietta metallica, collarino, capsulone, retro-etichetta con indicazioni sul numero di serie, date di imbottigliamento e di sboccatura. La bottiglia, una “Collio” da 750 millilitri dal peso di 900 grammi, è un altro richiamo al tempo che fu perché ha la stessa forma delle prime bottiglie di birra Baladin in vendita nel 1997.

Teo Musso si è ispirato alla bier brut belga ed ha concepito questa Ale dosando malto pils, frumento maltato e grano saraceno, aggiungendo quindi luppoli provenienti dalla Germania.
Attraverso il TeKu, il calice ad hoc per la degustazione delle birre di qualità, creato da Musso in collaborazione con Kuaska, la birra si presenta limpida, di colore ambrato scuro con evanescente schiuma bianca dalle nuance nocciola.
Al naso è notevole per complessità e finezza: i profumi salgono intensi e si susseguono di cereali e miele di eucalipto, di fiori e frutta, in particolare camomilla e dattero, di spezie dolci, di arancia candita.

Tutti i sentori si confermano all’assaggio. Rotondità, pienezza e corpo sono ben presenti. La bollicina Metodo Classico si distingue per eleganza, esalta le sensazioni minerali e supporta in modo perfetto le contrapposizioni di toni dolci e toni amari. Buona la freschezza forse un po’ penalizzata dal calore del 10% di grado alcolico. La scia che lascia è profumata di albicocca, amaretti, marzapane e spezie dolci. Eccellente la bevibilità e grande l’equilibrio gustativo.
Con un approccio semplicistico, si potrebbe definire un’ottima birra, eppure, volendo approfondire, il Metodo Classico Baladin è quasi un soggetto vivo costituito da un solido scheletro minerale, un sinuoso corpo maltato e luppolato e un complesso vestito di spezie e profumi mediterranei, è una voce che parla a chi vuole e sa ascoltare, da non dimenticare e sottovalutare infine il fatto che rappresenti un riuscito e giusto mix di tecnica vinicola e scienza birraria.

Si brindi dunque al tempo, ai 50 anni di Teo Musso, ma anche al nuovo birrificio Baladin, investimento di oltre dieci milioni di euro, che aprirà i battenti nel 2016. E si brindi a Piozzo, amena località in provincia di Cuneo, nuovo champagne (geografico) della birra artigianale italiana.

Davide Visiello