(Erminio Renato Goria con la Douja d'Or sulle sponde del Naviglio a Milano)
di Michele Pizzillo
Il miracolo della piccola brocca di terracotta una volta utilizzata per servire il vino, douja in dialetto piemontese: portare ad Asti i grandi vini italiani e, negli ultimi anni, qualcosa come oltre 300.000 appassionati delle più genuine tradizioni contadine italiane.
E, questo, da mezzo secolo. Da, quando, insomma, attorno al simpatico ed umile oggetto di terracotta preso a simbolo della manifestazione che ha trasformato Asti nella capitale della grande tradizione enogastronomica italiana.
Dal 9 al 18 settembre, infatti, nel capoluogo piemontese l’estate si conclude con due appuntamenti imperdibili: il Festival delle Sagre e il Salone di vini selezionati Douja d’Or. Due manifestazioni complementari che da sempre presentano le tradizioni agroalimentari del territorio e i migliori vini d’Italia, ma che in questa edizione propongono diversi elementi di novità. “Il risultato è un programma che consente di vivere un'esperienza unica, in una città dove il gusto è parte inscindibile della storia e della cultura di un territorio tutelato dall’Unesco come patrimonio dell'Umanità – ha detto a Milano il Presidente della Camera di commercio astigiana, Erminio Renato Goria, illustrando il programma 2016 – “Abbiamo voluto che queste manifestazioni fossero l'elemento più rilevante di un'ampia strategia di promozione del territorio nel corso dell'anno, in cui si ritrovano e collaborano enti, associazioni e consorzi da sempre impegnati per la valorizzazione dell'astigiano. Un'esigenza che ha convinto tutti a mobilitarsi per offrire il meglio di questa terra”.
Le due principali novità introdotte nel 2016 sono una modifica tecnica nel concorso della Douja, che ha contribuito ad alzare l'asticella dell'eccellenza, ma soprattutto lo svolgersi della manifestazione enologica in un itinerario che coinvolge il centro storico astigiano, diventando così parte di un percorso che collega, attraverso cantine, ristorazione e mostre, la Douja e il Festival delle Sagre ai più bei palazzi cittadini. Insomma, dieci giorni di grandi vini in degustazione per un concorso nazionale di altissimo livello riservato ai vini Doc e Docg scelti dall’Onav. La selezione comincia con oltre mille vini di tutta Italia degustati nella prima fase che hanno superato una valutazione superiore a 87/100, con la possibilità di fregiarsi dell’immagine della Douja sull’etichetta, per arrivare alla fase finale e solo chi supera i 90/100 ottiene l’esclusivo Oscar e l'assegnazione della brocca, questa volta non in terracotta ma in nobile metallo.
Dal 9 al 18 settembre i 354 vini che hanno superato la valutazione di 87/100, saranno in vetrina nel bellissimo Palazzo Ottolenghi, che così per l’occasione si trasforma in una immensa cantina, ma sotto le volte affrescate di una dimora veramente molto bella. Non c’era posto migliore per mettere in mostra il Gotha della produzione enologica nazionale. Ma, anche, per approfondire la conoscenza dell’enologia piemontese, visto che in programma ci sono i pomeriggi di degustazioni a cura delle Camere di Commercio piemontesi
Sabato 10 settembre, a partire dalle ore 10, tutti al teatro Alfieri per seguire la cerimonia di premiazione a cui segue il tradizionale pranzo conclusivo del Concorso enologico che quest’anno non sarà a base di agnolotti che volentieri hanno lasciato posto ad Amatriciana, per fare sentire la propria vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto. Per ogni piatto della pasta nata nella devastata Amatrice verrà devoluto 1 euro da devolvere alle popolazioni colpite dal sisma.
Invece la casa natale di Vittorio Alfieri è stata scelta per ospitare “La Douja del Monferrato, della Langa e del Roero”, che in questa occasione presenterà le eccellenze delle terre Uunesco. Nella stessa dimora, “piatti e dolci d’autore”, iniziativa realizzata in collaborazione con l’Associazione albergatori e ristoratori astigiani: un ristorante che ogni giorno vedrà alternarsi i grandi chef del territorio, accompagnati da sei maestri pasticcieri selezionati da Confartigianato. Per tutti la possibilità di sperimentare menù stellati e di altissima gamma a un prezzo più che accessibile, 20 euro.
Infine, il Festival delle Sagre che nella serata di sabato 10 e la domenica successiva, trasforma piazza del Campo del Palio, nel più grande ristorante all’aperto d'Europa. Qui, infatti, saranno presenti i 40 comuni dell’astigiano attraverso le Proloco, impegnate nella preparazione di 2 piatti tipici: 80 portate in totale tra cui scegliere il meglio del territorio, raramente a un prezzo superiore ai 6 euro, tutti preparati al momento ed accompagnate dai migliori vini locali.
Lo sforzo delle Pro Loco si vede anche nella rievocazione delle tradizioni contadine ancora vive in questo territorio e che contribuiscono a renderlo speciale. Ogni Proloco infatti porta con sé figuranti, in tutto ce ne sono più di 3.000, in costumi d’epoca, spesso ottenuti semplicemente aprendo l’armadio dei nonni, impegnati a mostrare i mestieri di una volta. La sfilata di quella che appare come una lunga carovana, si svolge domenica mattina.
La Camera di commercio di Asti ha pensato a tutto, anche a come evitare lo stress di cercare un parcheggio per l’auto, visto che in accordo con Regione Piemonte e Rfi, mette a disposizione dei visitatori treni speciali – 17 corse che vanno a potenziare la linea Torino-Asti-Alessandria – nel week end del 10 e dell’11 settembre, dove si concentrano le più importanti manifestazioni della Douja d’Or, tra cui l’inaugurazione del Salone del vino e il Festival delle Sagre. Con la possibilità di tornare da Asti a Torino anche alle 02.00 nella notte tra sabato e domenica e alle 00.40 ad Alessandria. Così come domenica mattina si potrà raggiungere Asti in tempo per assistere alla Sfilata delle Contadinerie, con 3000 figuranti in veste di se stessi, che si dipanerà nel centro storico.