Profonda conoscenza delle risorse ambientali del territorio in cui ha piantato i suoi vigneti, audacia nel portare avanti convinto un progetto non facile o banale: queste le doti che hanno fatto di Nicola Biasi il vincitore di NextInWine 2015, riservato ai giovani talenti under 35 della Vigna Italia capaci di guardare al futuro con idee innovative, mantenendo comunque sempre saldo il legame con le proprie radici.
A ideare il premio, giunto alla sua quarta edizione, sono stati Simonit & Sirch Preparatori d’Uvae la Scuola Italiana di Potatura della Vite.
Nicola, 34 anni, ha voluto riproporre la viticoltura di qualità in un’area oggi totalmente dedicata alla coltivazione della mela, ma un tempo rifugio ideale per la vite, Còredo in Val di Non. Un progetto inedito, sia per il territorio in cui è stato concretizzato, sia per la scelta di coltivare varietà resistenti alle malattie, con l’obiettivo dichiarato di produrre vini sani e di rispettare l’ambiente.
Il secondo classificato, Paolo Giuseppe Mancino, pugliese, è un “bancario mancato” che colto da un amore improvviso ed irresistibile per la vite, recupera un vecchio palmento a Sava, patria del Primitivo di Manduria, e riesce a trovare una sintesi perfetta tra tradizione e innovazione, con la vinificazione in acciaio, la maturazione in legno piccolo e la conservazione nei capasoni, anfore di terracotta, una vera rarità di archeologia contadina. Il terzo classificato, Gabriele di Mare di Cirò si affida alla millenaria tradizione delle sua terra di Calabria, dove i vincitori delle Olimpiadi in età classica venivano premiati con il vino di Cirò e coltiva il Gaglioppo e Greco Bianco assieme a vitigni internazionali come il Merlot ed il Sauvignon. Con il fratello pratica una viticoltura sostenibile e valorizza la qualità delle uve con una cantina di recente costruzione.
Vinto gli scorsi anni da Pierpaolo Di Franco e Davide Fasolini di Dirupi, Arianna Occhipinti, Roberto Matzeu, NextInWine si caratterizza sempre più con il fatto che i “nuovi viticoltori” dichiarano di voler sviluppare una viticoltura sostenibile e di mettere al centro della loro attività l’innovazione, nel vigneto e in cantina, sostenuta dalla conoscenza. Novità di quest’anno del premio è che i tre finalisti saranno ospiti in alcune fra le più blasonate aziende della penisola per un’esperienza formativa unica. Ad accoglierli per una settimana saranno Bellavista, Ceretto, Ferrari, Feudi San Gregorio, Petra, Planeta, Schiopetto, partner dei Preparatori d’Uva in questo progetto. Li attende un programma intenso ed utile per approfondire le loro conoscenze ed alimentare la passione per i loro lavoro: i giovani vignaioli avranno infatti la possibilità di sperimentare in prima persona la vita di un’azienda prestigiosa e di partecipare alle varie fasi lavorative, dalla vigna alla cantina, dalla comunicazione al marketing.
C.d.G.