di Michele Pizzillo, Milano
Chi si aggiudicherà la gara conclusiva del Premio Birra Moretti Grand Cru, il concorso promosso da Fondazione Birra Moretti?
In gara ci sono Nicholas Bonati, chef del ristorante Olina di Orta San Giulio (NO); Andrea Congiusta, chef del My Ale Club di Roma; Marco De Bastiani, sous-chef del Ristorante 1908 Park Hotel Holzner di Soprabolzano (BZ); Alessio Gallelli, pastry-chef de I Fontanili di Gallarate (VA); Francesco Giuliano, chef del Bar gelateria del Molo di Porto Rotondo; Solaika Marrocco, chef del Primo Restaurant di Lecce; Luca Pellizzon, sous-chef del Ristorante Vescovo di Noale (VE); Giorgio Puleo, sous-chef del ristorante Il Portico di Appiano Gentile (CO); Simone Tascone, sous-chef del Koinè Restaurant di Legnano (MI) e Marco Volpin, chef de Le Tentazioni di Villatora di Saonara (PD). Lo sapremo lunedì 6, dopo la gara conclusiva che si terrà nel ristorante Lume di Milano.
Sarà praticamente una competizione live che vedrà le dieci promesse della cucina italiana (età massima 35 anni), sfidarsi sul tema “Creatività e birra a tavola”, al cospetto di una giuria pluristellata (ben 17 in totale: con Claudio Sadler del ristorante Sadler, nelle vesti di presidente, con lui gli chef Corrado Assenza, chef e pasticciere del Caffè Sicilia; Andrea Berton, del ristorante Berton; Carlo Cracco, del ristorante Cracco; Giancarlo Morelli, del ristorante Pomiroeu; Marco Reitano, sommelier del ristorante La Pergola dell'Hotel Rome Cavalieri e presidente di “Noi di Sala”; Niko Romito, del ristorante Reale; Luigi Salomone, del ristorante Piazzetta Milù e vincitore della terza edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru (2013); Michela Scarello, maître e sommelier del ristorante Agli Amici; il padrone di casa Luigi Taglienti; Viviana Varese, di Alice Ristorante presso Eataly Milano Smeraldo nonché Paolo Marchi, ideatore di Identità Golose e Alfredo Pratolongo, Presidente della Fondazione Birra Moretti) chiamata a valutare le creazioni ideate con una o più delle diciotto birre della famiglia Birra Moretti come ingrediente e in abbinamento. Per il vincitore, un premio del valore di 10 mila euro, finalizzato a sostenerne la crescita professionale. Insomma, un contributo concreto per aiutarlo a farsi strada nel mondo della ristorazione. Anche perché il Premio Birra Moretti Grand Cru è un vero e proprio trampolino di lancio: nelle passate edizioni ha scoperto e promosso oltre 879 giovani emergenti, offrendo loro una concreta opportunità di mettersi in luce davanti ai più importanti chef del panorama italiano. Oggi i primi tre vincitori (Giuliano Baldessari, Christian Milone e Luigi Salomone, membro della giuria di questa edizione) hanno ottenuto la loro prima Stella Michelin e tanti, fra i finalisti, sono considerati fra i più promettenti cuochi emergenti della ristorazione italiana. Negli anni, questo premio ha pure contribuito a promuovere il ruolo della birra nell’alta ristorazione, favorendone il consumo a tavola e portando innovazione all’intero comparto della birra e del food.
Sono stati tantissimi i giovani chef che si sono candidati per partecipare alla settima edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru che si conferma, a pieno titolo, la più importante piattaforma di talent scouting italiana per giovani Chef e Sous-Chef under 35 in Italia. Un più 35% rispetto alla scorsa edizione che dà la misura di quanto i giovani cuochi abbiano voglia di mettersi alla prova e sfidare i propri limiti. Solo dieci, però, hanno ottenuto l’accesso alla finale. A contribuire alla scelta del vincitore, anche il voto popolare. Che ha scelto e votato in un apposito sito dedicato. A ideare questa particolare gara riservata a chef inferiore ai 35 anni di età, è la Fondazione Birra Moretti, costituita nel 2015 da Heineken Italia e Partesa, allo scopo di sostenere finalità di pubblica utilità, di migliorare la cultura della birra in Italia, attraverso la diffusione della cultura della birra a tavola, lavorando su driver che generano un impatto positivo sulla vita culturale, economica e sociale del nostro Paese.