(Domenico Ferranti con il presidente del consorzio, Massimo Todaro)
Arriva dalla provincia di Agrigento il miglior pecorino siciliano dop del 2014 e porta la firma di Domenico Ferranti.
I pascoli di Santo Stefano di Quisquina e la sapienza del casaro vincitore, quest’anno, hanno avuto la meglio sugli altri otto concorrenti che hanno preso parte alla terza edizione del Trofeo Trinacria d’Oro, il concorso caseario dedicato al “Più antico Formaggio d’Europa”, che si è svolto ad Enna lo scorso weekend.
La manifestazione è stata organizzata dall’Onaf, l’Organizzazione nazionale assaggiatori di formaggi, in collaborazione con il Consorzio volontario di tutela del pecorino siciliano dop, con l’obiettivo di richiamare attenzione, conoscenza e promozione per le produzioni lattiero-casearie dell’isola.
Sul podio, al secondo posto, si è piazzato il pecorino dell’azienda Cucchiara di Salemi (che aveva vinto lo scorso anno) e al terzo posto quello del Caseificio Sapori Antichi di Poggio Reale, entrambi in provincia di Trapani.
(I tre premiati: Ferranti, Cucchiara e Sapori Antichi)
A selezionare i pecorini siciliani dop migliori sono stati i Maestri Assaggiatori Onaf che, dopo una lunga sessione di valutazione durata quasi quattro ore e condotta alla cieca, hanno decretato i vincitori.
“Dietro al mio pecorino c’è un grande lavoro – ha detto Domenico Ferranti – perché la nostra è un’azienda agricola che cura le erbe, i pascoli, gli animali. Il nostro latte deve essere sempre perfetto per poter ottenere un buon formaggio ed è importante che un casaro sappia rispettare i giusti tempi e le giuste temperature. Chi va di fretta non farà mai un buon formaggio”.
(Giudici al lavoro)
L’azienda agricola Ferranti, che grazie ai suoi prodotti è conosciuta anche all’estero, soprattutto in America, può contare “sul lavoro” di 1.500 pecore alle quali si affiancano anche 250 mucche.
“La produzione di pecorino è aumentata del 10 per cento lo scorso anno – ha detto il presidente del Consorzio Massimo Todaro, nel corso del workshop che ha preceduto la premiazione dei vincitori del concorso – ma vogliamo puntare in alto. Per questo, a fine annata casearia, alcune cose cambieranno e il Consorzio si aprirà a tutti coloro i quali vorranno produrre la dop. Chi volesse farlo – allevatori, produttori, stagionatori – può cominciare a richiedere l’iscrizione al Corfilac, l’ente certificatore e poi potrà fare richiesta per entrare nel consorzio”.
Clara Minissale