di Michele Pizzillo
Anche quest’anno la proclamazione della vincitrice del Premio Michelin Chef Donna sarà virtuale perché la manifestazione, in programma il 6 maggio a partire dalle ore 11.
E, così, la donna-chef che per il 2021 sarà scelta per celebrare l’eccellenza femminile nella ristorazione e secondo i valori (audacia, determinazione, intraprendenza, savoir-faire) individuati da Veuve Clicquot, sarà privata di glamour che caratterizza un evento molto atteso dagli operatori del settore della ristorazione. E, in particolare dalla componente femminile che viene esalta dal grande Maison attraverso l’Atelier des Grandes Dames creato con le finalità di sostenere le potenzialità del talento femminile nell’alta ristorazione, facendo in modo che le donne prendano consapevolezza della fondamentale importanza del loro approccio al mondo dell’alta cucina. Il debutto del premio, a Milano, avviene nel 2016, con la premiazione della friulana Fabrizia Meroi, chef del ristorante Laite di Sappada. Nel 2017 c’è il coinvolgimento di Michelin e, casualmente, inizia una sorta di “emigrazione” al Sud del premio, visto che la scelta cade su una giovanissima chef calabrese, Caterina Ceraudo, del ristorante Dattilo di Strongoli, in provincia di Crotone che l’anno successivo lascerà il testimone alla siciliana Martina Caruso, del ristorante Signum dell’isola di Salina nelle Eolie. Sarà sempre una giovane chef meridionale, la campana Marianna Vitale, del ristorante Sud di Quarto, alle porte di Napoli, ad “inaugurare” – sfortunatamente, visto il valore del riconoscimento – la premiazione virtuale a causa dell’emergenza sanitaria che non permette la presenza delle persone. Speriamo che questa sia l’ultima premiazione privata della presenza e, quindi, del grande glamour che per tre volte ha caratterizzato l’iniziativa che, attraverso l’Atelier des Grandes Dames ha permesso di dare vita ad un sistema virtuoso per celebrare le donne chef che secondo Veuve Clicquot “sono precise e organizzate, eleganti e creative. E, sanno essere determinate e attente, sanno prendersi cura degli altri, nutrire e coccolare come mamme, ma sanno anche affermare la loro personalità senza timore”.
Tutta questa attenzione per la donna da parte di Veuve Clicquot risale a due secoli fa. Quando, nel 1805, a 27 anni, Barbe-Nicole Ponsardin rimase vedova di Francois Clicquot, figlio del fondatore della Maison, Philippe e da donna determinata e coraggiosa, accettò la sfida di portare avanti la gestione della proprietà di famiglia, diventando una delle prime donne imprenditrici dei tempi moderni. Sotto la sua guida la Maison Clicquot oltre ad innovare la produzione di Champagne, divenne anche la cantina più importante e Madame Clicquot si conquistò l’appellativo di La Grande Dame de la Champagne, celebrata dalla riserva La Grande Dame . D’altronde Atelier Des Grandes Dames è credere nella forza della gentilezza, della passione e del cambiamento. Credere nelle donne. E, dicono ai “piani alti” della grande Maison, in onore di Madame Clicquot ci impegniamo a valorizzare la lungimiranza e la professionalità di un network di talenti femminili che hanno affermato la loro imprenditorialità nel campo dell’eno-ristorazione con determinazione, audacia e savoir-faire. Che, poi, sono chef capaci di distinguersi e lasciare il segno nel mondo dell’alta ristorazione raccontando cosa significa per loro far parte di questo network di professionalità audaci, intraprendenti e determinate e in che valori si rispecchiano. In questo modo si celebra il temperamento di Madame Clicquot che è riassumibile in due parole: audace e intelligente. Chi sarà la giovane chef che per il 2021 porterà avanti il temperamento di Madame Clicquot? Si saprà dopo le ore 11 di giovedì 6 maggio.
Per seguire l’eventi, cliccare questo link>