(Giuseppe Notarbartolo, Giuseppe e Giuseppina Milazzo, Saverio Lo Leggio)
di Gianni Paternò
Un cane che morde un uomo si dice che giornalisticamente non fa notizia, ma solo dolore. Così ormai che l’Azienda Vinicola Milazzo vinca l’ennesimo premio assoluto, l’ulteriore medaglia d’oro, sembra così normale, appare talmente scontato che quasi quasi non interessa parlarne.
Invece è giusto dare merito a Giuseppe Milazzo, il fondatore e patron, alla figlia Giuseppina, l’amministratore, al genero Saverio Lo Leggio, il direttore, al loro enologo Giuseppe Notarbartolo perchè non è affatto facile, anzi, continuare a vincere nei concorsi internazionali a cui si partecipa. Non solo vincere, ma addirittura stravincere risultando spesso la cantina al mondo più premiata. La difficoltà sta nel primeggiare anche nell’alto numero di campioni e di cantine che partecipano ai concorsi più prestigiosi.
Ultimi riconoscimenti della lunga serie al concours Les Citadelles du Vin che si è tenuto a Bourg, vicino Bordeaux, dove sono stati presentati 766 vini rossi, 245 bianchi, 85 effervescenti ed altri provenienti da 30 nazioni. E cosa vince Milazzo? Si potrebbe dire: naturalmente il Premio Speciale Vinofed quale miglior Rosso italiano col Duca di Montalbo 2004, un cru di Nero d’Avola e Nero Cappuccio. Non soddisfatti si sono aggiudicati nel ricco palmares anche il Premio Speciale Italia con il Selezione di Famiglia bianco 2013, altro cru di Chardonnay e poca Insolia.
Si conclude così un glorioso anno 2015 che ha visto vincere anche i seguenti premi:
- Challenge International du Vin, Bordeaux: 3 medaglie d’oro e una di bronzo
- Vinitaly, Verona: premio speciale Gran Vinitaly quale cantina col punteggio più alto, 1 gran medaglia d’oro, 1 d’oro, 3 d’argento, 1 di bronzo.
- Concours Mondial de Bruxelles, Jesolo: 2 gran medaglie d’oro, 3 d’oro, 7 d’argento per cui è stata la cantina più premiata.
- Les Cittadelles du Vin: oltre i 2 premi speciali, 5 medaglie d’oro, 7 d’argento.
I brillanti risultati ottenuti da una cantina italiana nei principali concorsi internazionali dovrebbe servire da sprone anche alle altre per partecipare e così dimostrare che i vini italiani sono veramente d’eccellenza.