Premiati ieri i vincitori della 39esima edizione del Premio Masi: Ilaria Capua, Reinhold Messner e Andrea Rigoni – Civiltà Veneta -, Riedel Glass – Civiltà del Vino – e Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati – Grosso d’Oro Veneziano.
I cinque interpreti della Sostenibilità nella sua declinazione ambientale, sociale ed economica hanno preso parte a uno stimolante dibattito via streaming moderato dal giornalista di Radio 24, Alessandro Milan, collegato dalla sede storica delle cantine Masi in Valpolicella alla presenza di Isabella Bossi Fedrigotti, Sandro Boscaini e Marco Vigevani – rispettivamente Presidente, Vicepresidente e Segretario di Fondazione. Quest’anno il riconoscimento Masi, oltre a rappresentare un momento celebrativo all’insegna della tradizione e della cultura, è stato anche occasione di profonde riflessioni su un tema come la Sostenibilità, che con l’emergenza pandemica si evidenzia di stretta attualità, di particolare significato e pregnanza. Ne è uscito un appello unanime alla responsabilità di ognuno e a un atteggiamento meno egoistico, come ci hanno ricordato i premiati: “Questa catastrofe porta con sé un’energia generativa che ci deve portare nella direzione della Sostenibilità, ci dà un vantaggio temporale e ci obbliga nell’immediato a un modello di vita nel rispetto degli altri e della natura”, dice Ilaria Capua. “La pandemia è il messaggio più forte che la natura ci ha mandato: ci fa capire che le sfide globali possono solo essere affrontate assieme”, prosegue Filippo Grandi. “Non siamo padroni del mondo, se non rispettiamo le regole saremo noi a pagare”, aggiunge ancora Reinhold Messner.
Isabella Bossi Fedrigotti ha affermato: “In questo momento storico non c’è salvezza senza Sostenibilità. Questa non vuole essere una battuta ironica, ma un’affermazione che esprime un’assoluta, necessità. La Fondazione Masi ha scelto questo indirizzo perché il Premio ha avuto, fin dal principio, nel suo dna, i valori legati alla Sostenibilità; forse non in maniera evidente e visibile come oggi ma, come per istinto, era già presente questa direzione, che oggi è diventata un’esigenza imprescindibile”. Sandro Boscaini ha commentato: “La Sostenibilità è fine e mezzo, un modo di vivere la propria vita, il proprio lavoro, l’ambiente e la collettività. È il modo in cui l’essere umano avrebbe sempre dovuto operare e agire. Ci sono state delle fughe in avanti e, specialmente negli ultimi anni, in particolare in campo economico, sociale e ambientale. Ora dobbiamo tornare a ripensare davvero a quale è il nostro destino finale se non ci incamminiamo verso una naturalezza che vuol dire, appunto, “sostenibilità”. Un termine recente, ma un modo antico di vivere in armonia con la natura e con i nostri simili”. Ha poi continuato: “La Sostenibilità in Masi c’è sempre stata: creiamo un prodotto alimentare, un prodotto di classe, un prodotto che, nel momento in cui lo beviamo, diventa parte di noi. Perciò, aspetti come accuratezza, qualità, integrità, igiene e genuinità sono costantemente fondamentali per noi. Oggi integriamo il tema dell’ambiente e quello sociale. Se mettiamo tutto assieme e lo incapsuliamo in una parola dobbiamo dire che sì, i nostri vini e il nostro modo di agire sono in linea con la Sostenibilità”.
Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha voluto esprimere il suo plauso ai valori espressi dall’edizione del Premio Masi con una lettera indirizzata alla Presidente Isabella Bossi Fedrigotti: “Un appuntamento divenuto un punto fermo nel panorama culturale della nostra regione, coniugando le qualità del mondo agricolo, cui sono fortemente ancorate le nostre radici, con la cultura. ‘Alla sapienza non si può nuocere; il tempo non la cancella; nessuna cosa la può sminuire’, diceva Seneca e sinceramente condivido queste sue parole quando penso alla nostra società rurale che nei secoli ha acquisito una sapienza che le ha consentito di giungere a traguardi importanti, non dimentichi del rapporto con la terra e dei valori che è capace di trasmettere”.
I premiati hanno infine riflettuto sul significato del ricevere il Premio Masi nell’edizione all’insegna della Sostenibilità. Ilaria Capua: “Il Premio Masi rappresenta per me la grande generosità della Civiltà Veneta. È una grande gioia poter essere una veneta d’adozione, una gioia vera”. Reinhold Messner: “Produco vino in una piccola azienda agricola. So quanto è difficile creare dei vini che non siano soltanto buoni ma anche genuini e autentici. È la sostenibilità che mi spinge a fare il meglio per la mia terra. Ho accettato il ‘Premio Masi Civiltà Veneta’ sapendo che Masi in questo senso dimostra grande responsabilità”. Andrea Rigoni: “Ricevere un premio così importante come il ‘Premio Masi Civiltà Veneta’, insieme a Ilaria Capua e a Reinhold Messner, è per me da veneto e per Rigoni di Asiago un grande onore. Essere definito un pioniere della sostenibilità ambientale conferma che la strada che stiamo percorrendo da quasi cent’anni è quella giusta: la nostra vocazione, ieri come oggi, è quella di offrire prodotti biologici, buoni per l’uomo e per l’ambiente. Da sempre, abbiamo voluto sostenere le filiere agricole italiane e abbiamo scelto di rimanere legati al nostro amato territorio, l’Altopiano di Asiago, dove continuiamo a produrre secondo natura. Territorialità e sostenibilità non sono per noi dei proclami, bensì scelte praticate con coerenza ogni giorno”. Maximilian Riedel: “Sono onorato e orgoglioso che la nostra famiglia abbia ricevuto il ‘Premio Internazionale Masi Civiltà del Vino’. Ancora di più, poiché la famiglia Riedel è dedita al vino e alla creazione di strumenti perfetti per il suo apprezzamento. Non dobbiamo dimenticare, tuttavia, che non esistono prodotti di alta qualità se la nostra natura è sbilanciata. La sostenibilità è più importante che mai: è fondamentale per tutti noi. È un obiettivo dell’intera famiglia Riedel che, insieme, facciamo la nostra parte per garantire una vita sana e sicura per le generazioni future”. Filippo Grandi: “Ricevere il ‘Premio Internazionale Masi – Grosso d’Oro Veneziano’ è per me un grande onore — specialmente quest’anno, in cui il tema centrale del premio è la sostenibilità. La mia organizzazione, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, si occupa di persone in fuga da guerre, violenza, discriminazioni e violazioni dei diritti umani. Mi si chiede spesso: come possiamo ridurre il numero di rifugiati e sfollati nel mondo, che oggi sono 80 milioni? Considerando che i flussi dei rifugiati oggi sono resi ancora più complessi e gravi dalle disuguaglianze economiche, dall’emergenza climatica e dalla crescita delle pandemie. La risposta sta proprio nella sostenibilità. Promuovere un modello sostenibile di sviluppo— dal punto di vista politico, economico e climatico — serve a ridurre gli effetti negativi di questi fenomeni, ma anche ad affrontare e (speriamo) risolvere le cause profonde delle crisi che costringono milioni di persone a fuggire dalle proprie case e spesso dai propri paesi”.
C.d.G.
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