Premiato anche l'ampio reportage dedicato all'Expo di Milano realizzato dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung
(Matteo Lunelli, Sarah Varetto, Alfons Kaiser e Camilla Lunelli)
di Michele Pizzillo
L’omaggio che le Cantine Ferrari di Trento riservano al buon giornalismo, alla nona edizione ha visto prevalere tre impostazioni diverse di fare informazione. Anche quest’anno appuntamento alla Triennale.
Ed è stato scelto di premiare il giornalismo di viva attualità, drammatica e che rischia di sfasciare l’Europa, sintetizzata nel titolo del quotidiano “Il Manifesto”: Senza asilo. La presa di coscienza sul pianeta gay in uno degli sport ritenuto fra i più maschili, il rugby, di una testata giornalistica specializzata, La Gazzetta dello Sport con il magazine SportWeek, che ha messo in copertina il bacio fra due uomini e il titolo “Chi ha paura di un bacio”. E l’andare controcorrente di un grande quotidiano europeo, Frankfurter Allgemeine Zeitung che nell’aprile del 2015 ha dedicato l’intero numero del suo magazine all’Italia: ottanta pagine che, partendo da Expo, esaltano il meglio dell’Italia in vari settori e che esprimono una dichiarazione d’amore per il Bel Paese.
(Matteo Lunelli)
“Chiunque venga in Italia torna cambiato alla sua vecchia vita: c’è un altro paese al mondo che riesce a fare qualcosa del genere?”, ha detto Alfons Kaiser, direttore del magazine che a Milano ha ritirato il premio. Raccontando anche la decisione di dedicare un intero numero all’Italia: “sia partiti dalla constatazione che anche in un Paese dove la classe politica e non solo, non brilla per onestà, c’è qualcosa di buono da segnalare. E noi abbiamo trovato veramente molto di valido in Italia, basta cercarlo. L’abbiamo fatto, con i risultati che hanno potuto leggere il lettori tedeschi. E, quale testata più della Faz, come è conosciuto il Germania il quotidiano di Francoforte, meritava il premio Ferrari che da tre anni a questa parte viene riservato al miglior articolo che esalta l’arte di vivere all’italiana?
(Sarah Varetto e Camilla Lunelli)
“Nove anni fa, quando abbiamo intrapreso questa bella avventura, forse non credevamo che il nostro premio sarebbe diventato il punto di riferimento del giornalismo di qualità”, dice Camilla Lunelli, responsabile della comunicazione di Ferrari. I presupposti che sarebbero stati raggiunti questi traguardo comunque c’erano già alla prima edizione, visto che da subito i più importanti nomi del giornalismo italiano accettarono di fare parte della giuria che avrebbe dovuto scegliere il miglior titolo e la migliore copertina dell’anno; a cui è stato aggiunto, tre anni fa, il premio alla testata straniera che riesce ad approfondire in chiave originale o in modo particolarmente efficace uno o più temi legati all’arte di vivere italiano, ossia al bello, buono e ben fatto del nostro Paese.
(Il titolo dell'anno de Il Manifesto)
E, così, la casa delle bollicine italiane per eccellenza, avvalendosi della collaborazione di grandi personalità italiane che accettano di far parte della giuria, premia fantasia, creatività e lavoro di squadra di quotidiani e periodici. Infatti, ha ricordato Camilla Lunelli che questo riconoscimento “è attribuito a tutta la redazione, non alla testata o al direttore e al lavoro di squadra che contribuisce ogni giorno, nei giornali come nella nostra Cantina, a creare il miglior prodotto possibile”. E, giustamente, ad ogni redazione vincitrice vengono consegnate 1.000 bottiglie di Ferrari Brut. Che sia la direttrice de il Manifesto, Norma Rangeri che il vice direttore della Gazzetta dello Sport, Pier Bergonzi, hanno deciso di devolvere metà del “malloppo” con le associazione di volontariato, per dare anche i meno fortunati, la possibilità di trascorrere qualche minuto felice insieme ad un grande prodotto italiano.
(La copertina dell'anno di SportWeek, l'inserto de La Gazzetta dello Sport)
Sia Rangeri che Matteo Dore che dirige il WS, hanno raccontato gli interrogativi e i tormenti della redazione prima di stampare il titolo e la copertina premiati.
A completare la cerimonia di consegna dei premi, una tavola rotonda guidata dalla direttrice del tg di Sky, Sarah Varetto e con Giovanni Malagò presidente del Coni e Luca Cordero di Montezemolo presidente dell’Alitalia, su come viene percepita l’Italia all’estero e cosa può rappresentare per Roma e per l’intero paese l’organizzazione dei giochi olimpici. Al di la di alcune considerazione di Montezemolo sull’incapacità del nostro paese di sapersi dotare di strumenti capaci di captare i flussi turistici o di darsi una politica nazionale in materia di turismo (significativo l’episodio che ha visto a Dubai, con un manifesto che invitava a visitare la Basilicata. “Montezemolo è stato un po’ impreciso, perché i turisti venivano invitati a visitare Metaponto”, ha confidato Maurizio di Robilant che ha creato la fondazione Italia Patria della Bellezza), francamente è sembrato più uno spot pubblicitario per sostenere la candidatura di Roma ad ospitare i giochi olimpici.
(L'articolo dell'anno)
Intanto, ha annunciato Matteo Lunelli, presidente di Ferrari, anche sugli aerei dell’Alitalia si brinderà con le bollicine trentine, fornite da Ferrari, appunto.Ed anche questa decisione, con un titolo di giornale può dire di più, molto di più, dell'articolo che è stato chiamato a raccontare.
Così come una copertina può esprimere di più, molto di più, delle poche o tante pagine che ricopre.
E un articolo su un giornale straniero può esaltare l'eccellenza del Made in Italy di più, molto di più di una campagna pubblicitaria.
Il premio Ferrari guarda a titoli, copertine e articoli con queste caratteristiche per incorniciarli nella storia. Così come è successo da quando il premio è nato.