(Matteo e Camilla Lunelli con Megumi Tagahashi e Gerardo Greco)
di Michele Pizzillo
Il Premio Ferrari è senza dubbio un riconoscimento importante per la stampa, in questo caso quella cartacea, visto che non sono ancora considerati servizi televisivi e radiofonici e articoli pubblicati da testate online.
Resta, comunque, un appuntamento importante per la stampa nazionale perché scegliere il titolo e la copertina da premiare, vuol dire fare esaminare centinaia di testate e migliaia di titoli pubblicati nel corso dell’anno precedente all’assegnazione del Premio. E, per fare questo immane lavoro e, in modo particolare, scegliere chi premiare, l’azienda trentina mette in moto una macchina organizzativa veramente complessa, con il coinvolgimento di importanti giornalisti italiani. “A loro, infatti, il compito di scegliere chi premiare, ovviamente”, confidano Camilla e Matteo Lunelli, che presiedono le due giure. “Noi possiamo dire che con questo premio vogliamo ringraziare la stampa italiana che ha sempre avuto attenzione senz’altro per la nostra azienda aiutandoci a crescere ma, anche, per le produzioni di qualità che oggi portano in giro per il mondo l’immagine dell’Italia”, ha detto Camilla Lunelli. Con Matteo, appena nominato presidente di Altagamma, che ha spiegato la scelta del premio internazionale Ferrari “Arte di Vivere Italiana – Articolo dell’Anno”: è stata decisa dopo aver constatato che mancava una rassegna stampa di giornali stranieri che raccontasse lo stile italiano in genere, non solo quello di un solo settore, quale, per esempio la moda o il design.
(Camilla e Matteo Lunelli con Peter Gomez, Pierpaolo Balani e Gerardo Greco)
Tant’è vero che il premio internazionale è stato riconosciuto a Crea Traveller, raffinato magazine giapponese di viaggi, per il lungo reportage “Secret Southern Italy” (ne avevamo parlato in questo articolo>). Il servizio è firmato da Mina Ihara ed è dedicato a Matera, alla Calabria e alla Puglia. Nella motivazione della giuria si legge che “L'articolo, particolarmente apprezzato anche per la ricchezza della fotografia, è un'elegia del Sud Italia e celebra la bellezza e il fascino di queste terre uniche per i loro tesori culturali e artistici”. E, così, la dodicesima edizione del Premio Ferrari ha portato l’attenzione sull’Italia del Sud, mettendone in evidenza le difficoltà, soprattutto legate alle opportunità e condizioni di lavoro, ma anche il grande potenziale offerto dalla bellezza dei luoghi, dalle tradizioni e dallo straordinario patrimonio artistico. Questi sono stati anche i temi discussi ieri alla Triennale di Milano, nel corso della serata di premiazione condotta da Gerardo Greco, che ha visto la partecipazione di un qualificato parterre di esponenti del mondo della stampa, della cultura e dell’imprenditoria. E, nel corso di questo dibattito, a cui hanno partecipato Joseph Smith, Pietro Verri presidente della Fondazione Matera 2019 e Davide Rampello che ha giustamente parlato dell’ignoranza che impera in questi nostri tempi, visto che nel passato, il Mezzogiorno d’Italia è stato attraversato e raccontato da eminenti scrittori stranieri e, che, i dizionari degli idiomi regionali, sono stati tutti compilati da studiosi non italiani. Insomma, Rampello ha messo sul tavolo degli imputati proprio chi meritava di stare in quella scomoda posizione. E, se ci è perdonato un commento personale, ha fatto veramente bene a non fare sconti a nessuno.
Per quanto riguarda la stampa nazionale, il quotidiano cattolico Avvenire si è aggiudicato il Premio Ferrari “Titolo dell'Anno” con “Fuga di Mezzogiorno” (gli altri finalisti erano Corriere dello Sport con Dechamps élysée, Il Tempo con Il ponte di Ferragosto; Il Foglio con Italia, Sud con la vita e Il Manifesto con L’arma del delitto); Millennium, supplemento mensile del quotidiano Il Fatto Quotidiano, si è aggiudicato il premio Ferrari “La Copertina dell'Anno” con “Come non diventare un nuovo schiavo” (gli altri finalisti erano Internazionale con La globalizzazione da rifare, National Geographic con Questione di pelle, Vogue con la copertina dedicata a Mina e L’Espresso con La meglio gioventù). Alle due testate italiane andranno 1.000 bottiglie di Ferrari Trentodoc, mentre Crea Traveller avrà l’opportunità di vivere un’esperienza nel Belpaese all’insegna della migliore italianità.
(Matteo e Camilla Lunelli con Marco Tarquinio e Gerardo Greco)
Il premio ad Avvenire – ritirato dal direttore Marco Tarquinio – per il titolo apparso sulla prima pagina di giovedì 2 agosto 2018, è stato assegnato con questa motivazione: “Con “Fuga di Mezzogiorno” Avvenire ha riassunto gli allarmanti dati sul Meridione proposti dalla Svimez: in sedici anni due milioni di persone hanno abbandonato il Sud e nonostante quest'esodo 600 mila famiglie sono senza lavoro. “Fuga di Mezzogiorno” esprime in modo esemplare la drammaticità della situazione”.
La vittoria di Millennium per la “Copertina dell'Anno”, sul numero di settembre 2018, è invece stata così motivata dalla giuria: “Due mani che stringono le sbarre dalle quali filtra una scritta “Come non diventare un nuovo schiavo” e dati crudeli come gli stipendi sempre più bassi, una disoccupazione oltre il 10% e diritti negati: Millennium ha ritratto l'Italia con una copertina di forte impatto che, volutamente fredda, è la denuncia della spersonalizzazione del lavoro e dell’indifferenza per la persona, prigioniera del codice a barre”. Il premio è stato ritirato dal direttore Peter Gomez e dal grafico Pierpaolo Balani. Per Crea era presente Megumi Takahashi. Per la dodicesima volta, la grande Cantina di Trento ha voluto omaggiare la stampa italiana e quella straniera che sa descrivere la bellezza e lo stile italiano. Ed, anche, con una particolare attenzione per il Sud del Paese.
I PREMI
ARTICOLO DELL'ANNO – CREA TRAVELLER
TITOLO DELL'ANNO – AVVENIRE
COPERTINA DELL'ANNO – MILLENNIUM