La Giuria del Premio Nonino, presieduta da Antonio Damasio, e composta da Adonis, John Banville, Ulderico Bernardi, Peter Brook, Luca Cendali, Emmanuel Le Roy Ladurie, James Lovelock, Claudio Magris, Norman Manea ed Edgar Morin ha assegnato i Premi Nonino Quarantaquattresimo Anno.
PREMIO NONINO RISIT D’AUR BARBATELLA D’ORO 2019
- a DAMIJAN PODVERSIC e alla RIBOLLA GIALLA
PREMIO INTERNAZIONALE NONINO 2019 (La nave di Teseo, Marsilio)
- a JUAN OCTAVIO PRENZ
PREMIO NONINO 2019 A “UN MAESTRO DEL NOSTRO TEMPO” (Mondadori)
- a ANNE APPLEBAUM
La consegna dei premi avverrà presso le Distillerie Nonino a Ronchi di Percoto, sabato 26 Gennaio 2019 alle ore 11.
Anche quest’anno sarà possibile seguire in diretta la cerimonia di assegnazione dei premi attraverso il live streaming dal sito grappanonino.it dalle ore 12,15.
MOTIVAZIONI
Premio Nonino Risit d’Aur – Barbatella d’Oro 2019 a DAMIJAN PODVERSIC e alla RIBOLLA GIALLA
A Damijan Podversic per aver dato appassionato impulso alla coltivazione della Ribolla gialla, antico vitigno autoctono del Friuli Venezia Giulia, e avviato l’iter per il recupero di terreni vocati alla viticultura e abbandonati dal 1940 sul Monte Calvario nella provincia di Gorizia. Il suo lavoro rappresenta simbolicamente una straordinaria occasione di ricerca e una delle espressioni più genuine del mondo vitivinicolo regionale. L’assegnazione del premio è un appassionato appello ai vignaioli della Regione con l’auspicio che accelerino l’accordo sulle regoledel disciplinare di produzione della Ribolla gialla, da presentare al Ministero competente, per ottenere al piùpresto la Doc che ne garantisca la produzione esclusivamente per il territorio del Friuli Venezia Giulia.
Premio Internazionale Nonino 2019 a JUAN OCTAVIO PRENZ
“Scrittore di assoluta originalità e felicemente appartato, Prenz unisce in un’opera inconfondibile la fantasia epica della grande letteratura latinoamericana e l’ombra misteriosa in cui si dissimulano i personaggi della grande letteratura mitteleuropea. Argentino di origine istro-croata, Prenz è un sommesso e appassionato cantore dell’errabonda, dolorosa, sanguigna e picaresca odissea che disperde gli uomini nel labirinto dell’esistenza umana, li fa vagabondare nel mare della vita strappandoli ad ogni irrigidita identità ma senza sradicare dal loro cuore una comune fedeltà di destini, affetti, bizzarie, il gioco a carte nell’osteria e la resistenza alla violenza, al potere tirannico. Nelle poesie di Polene le immagini femminili che dopo aver attraversato gli oceani in prua ai velieri si smangiano nell’acqua della baia, diventano storie d’amore, di solitudine, di beffa e di lotta. Il romanzo grottesco Favola di Innocenzo Onesto, il decapitato è una parabola dell’inumanità incombente sulla sorte di ognuno. Un capolavoro come Il signor Kreck intreccia la sanguinosa dittatura militare argentina – che ha spinto pure Prenz all’esilio – e il destino di un uomo che cerca di sparire nell’ombra anonima, in una narrazione che ha molte voci, molti punti di vista. In un altro stupendo epos, Solo gli alberi hanno radici, il fluire di migranti diventa una coralità di vicende umanissime, tragiche, cialtronesche, scapestrate, sempre fedeli a se stesse, un affresco di migrazioni, di legami affettivi, di trasgressioni nel mare di quella che Saba chiamava la calda vita.”
Premio Nonino 2019 a “un Maestro del nostro tempo” a ANNE APPLEBAUM
Anne Applebaum è una delle più grandi testimoni morali del nostro tempo, e una fra i più importanti intellettuali pubblici internazionali. È una storica e giornalista, il cui lavoro sulla storia dei totalitarismi nel ventesimo secolo e sulla rinascita del nazionalismo e del populismo nel ventunesimo, è della massima importanza. Nata a Washington DC, la Professoressa Applebaum ha sia la cittadinanza Americana sia quella Polacca. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti accademici. Il suo libro, Gulag: Storia dei campi di concentramento sovietici, le è valso il Premio Pulitzer e la candidatura per il National Book Award. Ha scritto per molti giornali e quotidiani in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, e ha fatto parte del consiglio editoriale del The Washington Post dal 2002 al 2006.
C.d.G.