Il momento della premiazione di Arianna Occhipinti con Attilio Scienza e Marco Simonit
“Giovane talento”, è il titolo che oramai la rende conosciuta e riconoscibile in tutta Italia come anche oltre confine.
Questa volta lo riceve ufficialmente alla seconda edizione di Next in Wine, il premio assegnato ai giovani talenti under 35 della Vigna Italia da Simonit&Sirch Preparatori d’Uva e dalla Scuola di Potatura della Vite, in collaborazione con Bibenda e Associazione Italiana Sommelier. Creato per sostenere e incoraggiare la caparbietà e il coraggio di sperimentare dimostrati dai giovani che decidono di investire sulla viticoltura.
I due fondatori della scuola di Potatura, MarcoSimonit e Pierpaolo Sirchnel, hanno eletto la giovane produttrice ragusana in occasione della presentazione della Guida Bibenda 2013, tenutasi all’Hotel Rome Cavalieri di Roma. A giudicare la nuova generazione del vino in concorso: Attilio Scienza, presidente del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia dell’Università di Milano, François MurisierVice-presidente dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino; Francesco Gagliano dell’assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari SOAT della Regione Sicilia; Gianluca Macchi direttore del Cervim ; Fabio Mencarelli dell’Università della Tuscia ; la giornalista Clementina Palese; Enrico Peterlunger dell’Università di Udine; Diego Tomasi del Cra-vit di Conegliano.
Istinto, coraggio e innovazione: questi i tre tratti del talento riconosciuto alla Occhipinti. “Non è stato facile quest’anno assegnare il premio. I candidati hanno tutti meritato, sebbene con motivazioni diverse, di essere proclamati vincitori – ha spiegato Attilio Scienza, che al concorso ha fatto da presidente della giuria -. Tante storie di giovani appassionati, decisi ad affermare la loro idea di vino, consapevoli del significato che la produzione dell’uva ha nel rispetto dei valori della natura e delle sue leggi, testimoni della grande originalità del vino italiano. Tra tutti è però emersa la personalità di Arianna Occhipinti, non solo per la sua filosofia di produttrice che si ispira senza dogmatismi ai principi della antroposofia, ma soprattutto per il carisma e la determinazione con la quale afferma le sue idee e comunica i suoi vini. Dotata di una solida preparazione scientifica e tecnica, ha soprattutto usato l’istinto per andare alla ricerca della verità che le consente di rendere visibile in un vino l’invisibile che si nasconde nel rapporto complesso tra il vitigno e l’ambiente”.
C.d.G.