Massimo Montanari
Duemila partecipanti e diecimila persone collegate in streaming.
Ecco la grande attenzione che hanno suscitato i dibattiti su alimentazione e salute, su sprechi e sostenibilità affrontati al Barilla Center for Food an Nutrition, tenutosi a Milano. Si sono confrontati 60 relatori provenienti da vari Paesi del mondo e i massimi esperti nel campo della nutrizione e della ricerca. Grande successo per la quarta edizione dell’iniziativa voluta per gettare le basi di nuovi studi e progetti che possano contribuire a dare risposte alle problematiche legate all’alimentazione e all’agroalimentare.
L'ultima giornata di incontri ha visto la partecipazione anche Massimo Montanari, professore di Storia dell'Alimentazione dell'universita' di Bologna, che ha condotto una riflessione sul linguaggio del cibo. “Da sempre gli uomini parlano di cibo . ha esordito – E la trasmissione orale di ricette, diete, idee per l'accoglienza, si eè sempre dimostrata la più efficace. Il cibo è una forma di linguaggio straordinario, dotata di propria sintassi, retorica, ed è particolarmente efficace in quanto quotidiano, concreto, capace di trasmettere complessità in modo apparentemente semplice. In questo contesto, il sentito dire, l'informazione indiretta, il consiglio del medico di famiglia hanno avuto quella centralità che oggi hanno i social media. I blog sono la nuova forma di comunicazione del cibo e hanno da una parte una enorme forma di persuasione dall'altra il pericolo di informazioni non controllate''.
E’ cambiato il contenuto del linguaggio per il professore. “Un tempo – ha osservato Montanari – i medici così come la ricetta della nonna usavano il linguaggio dei sensi: caldo, tiepido, ad esempio, compatibili appunto con l'esperienza sensoriali. Oggi si parla di vitamine e calorie, non più controllabili dalla sensorialità del consumatore, ed è perciò ancora più importante la veridicità delle informazione su web, Twitter e Facebook. Va quindi – a giudizio dell'esperto di storia dell'alimentazione – accentuata la precisione di linguaggio, valorizzata la divulgazione scientifica, accentuati gli aspetti culturali ed emozionali che ieri come oggi ruotano attorno al cibo''.
Di questa evoluzione ne sono testimoni gli stessi chef. Lo spagnolo Ferran Adria', il padre della cucina molecolare e l'ex patron del locale cult El Bulli, ha adesso lanciato sul web bullipedia.com. Massimo Bottura de La Francescana, comunica il valore del cibosul suo sito, osteriafrancescana.it. Anche il Noma di Copenaghen, decretato il migliore ristorante del mondo, fa cultura del gusto e la lega alla cucina del suo territorio su noma.dk.
C.d.G.