(Ciccio Sultano – ph Marcello Bocchieri – e Pino Cuttaia)
Volete creare un divertente dibattito nel sonnacchioso Ferragosto 2016? Se avete amici a tavola, purchè siano gourmet e frequentino ristoranti di vaglia, interrogateli su chi preferiscano tra Pino Cuttaia e Ciccio Sultano.
La discussione partirà in un istante e il coinvolgimento sarà garantito. I nomi non mettono d'accordo tutti e nessuno si sottrarrà a dire la sua perchè Cuttaia e Sultano rappresentano al momento le punte più alte della ristorazione siciliana. Non è un fatto di stelle Michelin perchè ad averne due, come il patron de La Madia e il suo collega del Duomo, ci sono anche i bravissimi Vincenzo Candiano, chef de La Locanda di Don Serafino di Ragusa Ibla e Massimo Mantarro del Principe Cerami del San Domenico di Taormina. Talentuosi, ma più schivi, principi dei fornelli, ma meno attratti dalle sirene mediatiche. E dunque Cuttaia o Sultano: chi preferite? Giuro che questo pezzo nasce proprio da un dibattito nato per caso con un po' di collaboratori di cronachedigusto.it che ora saranno lì a rileggersi queste righe. Parliamo di piatti, cucina, fornelli, ristoranti, servizio, carta dei vini, location e due città molto diverse come Licata e Ragusa Ibla. Parliamo di due professionisti. Cuttaia o Sultano? È come dire: Coppi o Bartali? O se preferite Mozart o Beethoven?
Come scrive in un articolo puntuto e puntuale Lorella Di Giovanni che pubblicheremo domani, Cuttaia gioca sul filo della memoria e delle nuove forme che rappresenta al suo avventore; Sultano attinge a piene mani alla cultura siciliana ricca com'è di contaminazioni e contraddizioni. C'è anche il riflesso caratteriale. Per chi come me conosce entrambi è puro divertimento coglierne sfumature tra asperità (Ciccio), sbalzi d'umore, affabilità (Pino), vanità e senso ludico della vita, attaccamento alle origini e ambizioni. Più avvolgente Pino, più austero Ciccio. C'entrano ovviamente i percorsi familiari e professionali. Sono entrambi autodidatti, Cuttaia più propenso a ricordare gli aneddoti personali (la scoperta della libertà sbucciando tanti anni fa una cipolla, l'iniziazione della sua straordinaria carriera), Sultano più attento a fare emergere fatiche e sottomissioni (se vuoi comandare prima devi essere stato bravo ad ubbidire, é un motto che ama ripetere). Mediaticamente complementari per una Sicilia che ha voglia di uscire dal guscio. Cuttaia penalizzato da Licata, Sultano si direbbe aiutato da Ibla che però in realtà comincia ad essere un po' piccola per lui. I due si amano? Difficile dirlo. Secondo noi la competizione c'è, ma tenuta a bada dal senso di amicizia e di appartenenza culturale. Dall'idea di far parte di un sistema che deve essere compatto e deve vivere di reciprocità.
Eppure difficile trovare pareri uniformi se chiedete un parere sui due chef. Molto difficile non scatenare dibattiti anche animati. Ora che i due sono gli chef dei ristoranti Supertop dell'Isola per il Giornale di Sicilia (leggi qui) avranno anche un po' di popolarità per un pubblico più generalista. Sui piatti e le loro proposte vi rimandiamo a domani. Ed allora: Cuttaia o Sultano? Noi – ed è la nostra verità – non potremmo fare a meno di entrambi. E voi che dite?
F.C.