Ecco i vincitori di questo mese, da sinistra nella foto Leonardo Tamburini di Empoli (Firenze), Rossella Fogli di Porto Garibaldi (Ferrara) e Maurizio La Rocca (Roma).
Nella vita fa la titolare di una merceria ma la sua passione è il cibo, così si racconta Rossella Fogli: “Mi piace cucinare e mi piace mangiare. Mi appassiona anche scrivere di cucina, mi diletto con lo studiare e scrivere ricette, qualcuna di queste anche pubblicate in libri”. Leonardo Tamburini gira invece l’Italia, lavora come rappresentante di pelli e nelle sue trasferte non si fa mai mancare un buon piatto di cibo accompagnato dal vino. “Sono un mangiatore di prima categoria e anche un bevitore. Allo Zenzero vado spesso, sono ragazzi e mi piace come cucinano”. Maurizio La Rocca è un impiegato di una multinazionale nel settore dell’informatica ma è anche un giornalista enogastronomico diplomato al Master del Gambero Rosso e blogger. “La mia passione per il cibo è iniziata quando feci il mio primo corso sul vino. Poi l’ho coltivata seguendo amici esperti, oggi mi diletto a scrivere su enogastronomia, è il mio hobby”.
Rintocchi e Sapori – Casola Valsenio (Ra)
di Rossella Fogli
Accarezzare le colline romagnole per raggiungere Riolo Terme dove immergersi nell’acqua salsobromoiodica della piscina. -Rilassarsi- A mezzodì mettersi nuovamente in viaggio ma solo per una decina di km, direzione Casola Valsenio. Paese noto per il giardino delle erbe e i frutti dimenticati, e lì varcare la soglia di “Rintocchi e Sapori” -Contemplare- I prodotti tipici del luogo come il celebre scalogno rimirando le alte volte dell’edificio che fanno supporre, e l’imponente istantanea d’epoca nella nicchia che conferma. -Bere- Il di :vino Sangiovese della casa! O meglio della chiesa, se pur sconsacrata ne conserva ancora la dignità, anche dopo il riadattamento a ristorante. -Mangiare- Scegliendo le portate da un menu scritto a mano su carta gialla a bordi zigzagati, a voler sottintendere l’effettivo uso della rotella tagliapasta da parte della giovane e devota cuciniera. -Indurre- Dopo il delicato e altamente spirituale sformatino di verdura, come resistere alla “Battilarda”? Invitante tentazione in qualità di tavolozza dai toni campestri con annessi salumi e formaggi locali. -Ungere- C’è pure la pizza fritta! -Peccare- Bè, di gola mangiando i “ Tortelli al tartufo “, dove un’ottima ricotta non appare come latticino fiacco ma degno prodotto del luogo inorgoglita dal beato tubero. – Come secondo? Desidera assaggiare… – Amen! –
Voto: 4 stelle
Zenzero – Empoli (Fi)
di Leonardo Tamburini
Non si puo’ descrivere il gusto ma si puo’ esternare. Quando mangiamo un raviolo alla cinta senese, grande piatto dello chef, sorrisi e lacrime si mescolano in un vortice di sapori per poi finire con tutte le sensazioni possibili in un secondo magistrale composto da un piccioncino lardellato con pancetta e accompagnato al suo interno con fois gras. Poi un tuffo nel vuoto, una sensazione sublim,e sai che stai cadendo su delle soffici bigne’ con crema al sapore dello zafferano che con il suo colore speciale ti fa dimenticare tutte le tristezze che ci assillano giornalmente. Poi quando mi alzo per tornare nella realtà chiamo lo chef Tommaso , programmando il mio ritorno a breve tempo con altri manicaretti che solo lui può fare. Adesso vi lascio per evitare che mi torni il desiderio del nuovo appuntamento con Tommaso. Ciao Leonardo.
Voto: 5 stelle
Fraschetta di Mastro Giorgio – Roma
di Maurizio La Rocca
Lo storico quartiere popolare romano di Testaccio, dove hanno visto la luce le pietanze di quella cucina in cui si fa uso del “quinto quarto”, cioè le parti meno nobili dell’animale, si è oggi trasformato, grazie anche alla passione di osti e mercanti attenti ed onesti, in un quartiere dove vivere una sorta di “full experience”. Qui si può venire ad esempio per gustare un “Trapizzino” (googlate pure per trovare facilmente di cosa si tratta!) da 00100, scegliere una buona birra artigianale all’Oasi della Birra, fare acquisti bio&giusti alla Città dell’Altra Economia, comprare alimenti da veri gourmet alla storica gastronomia Volpetti o curiosare al “20mq”, un box del mercato rionale che propone oggetti di design in vendita tra cassette di carciofi e mandarini.estaccio?”. Penso subito: “Bisogna provarla!”. Apro la carta per ordinare ed ho la conferma di non essere capitato in una qualsiasi fraschetta come se ne trovano tante nella zona dei Castelli Romani. Qui infatti leggo, ad esempio: “Bruschetta con Cipolla di Cannara”, “Pecorino stagionato in foglie di fico” oppure “Caciofiore di Columella”. Scelta quindi una leggera e spumosa weizen artigianale “Verbum” di San Biagio come accompagnamento liquido al mio pasto, inizio questo buon pranzetto con una selezione di formaggi e salumi (tra i quali spicca anche una speciale mortadella grigliata), ai quali affianco un misto di bruschette (quella con cipolla, Grana e balsamico commovente in tutti i sensi!) seguiti da un assaggio classico di bucatini all’Amatriciana e termino con un dolce classico quale la torta caprese. Colmato quindi il vuoto – e non solo quello allo stomaco – esco noncurante di affrontare la pioggia ora battente di una giornata già uggiosa, con un solo piccolo rammarico: non aver provato gli spaghetti cicoria e pecorino, specialità della casa. Ma questa sarà la scusa per tornare a trovare Marco!
Voto: 3 stelle