Giacomo Messina e Daniele Muccigrosso
Daniele Muccigrosso di Colletorto, in provincia di Campobasso, e Giacomo Messina di Bagheria, in provincia di Palermo, sono i vincitori di giugno di Vota il ristorante e vinci il vino.
Daniele Muccigrosso ha 24 anni e sta per laurearsi in viticultura ed enologia. Forse è per questo che ama i bianchi aromatici e le bollicine. “Da quando ho intrapreso questo iter di studi sono molto più attento al giusto abbinamento con il vino e al modo in cui i ristoranti comunicano l’universo cibo. La mia passione per Bacco si sublima però nella Tintilia del Molise, un vitigno autoctono, intimamente legato alla storia e alla tradizione della civiltà contadina del Molise che è anche l’argomento della mia tesi”. Giacomo Messina lavora presso un call center e in cucina non teme di sperimentare nuovi sapori. Anche se non sa dire di no alla caponata e ad una tradizionale grigliata di pesce. “La passione verso il cibo mi è stata trasmessa fin da piccolo in famiglia. Mi interessa il cibo anche come elemento di convivialità. Amo la cucina tradizionale che accompagno spesso con i vini rossi dell’Etna, mentre nei ristoranti sto sempre attento all'accoglienza che riservano ai clienti”.
Locanda Del Colonnello – Modica (Rg)
di Giacomo Messina
Modica è una città meravigliosa, città patrimonio Unesco, ma anche meta obbligata per il gastrofanatico, per via delle sue eccellenze gastronomiche (il cioccolato in primis) e di alcuni ottimi ristoranti, tra cui la Locanda Del Colonnello, il tempio di chef Accursio Craparo, autore di una cucina ricca di profumi e fatta di ingredienti semplici, ma nobilitati dal tocco di un autentico artista. Appena arrivati, il personale di sala, giovane e ben preparato, ci fa accomodare e ci serve immediatamente grissini e pane caldo in due varietà (farina di grano tumminia e farina integrale, entrambi a lievitazione naturale), con dell'ottimo olio, frutto della selezione dello chef. Per antipasto, la mia ragazza ordina il cibo da strada, un sacchettino composto da un profumatissimo arancino con zafferano, mozzarella e rucola, delle panelle tagliate curiosamente a bastoncino, una gustosa scaccia modicana con pomodoro, ricotta, melanzane e basilico, e uno straordinario panino con sgombro e pomodoro capace di farmi tornare alla mente le mie merende nelle bancarelle di Palermo. Il mio antipasto è invece un classico rivisitato: macco di fave con finocchietto selvatico e polpo arrosto, cotto perfettamente, semplicemente sublime, piatto che riscalda e ristora. Arrivando ai primi io ordino degli spaghetti bottarga, mentuccia e peperoncino, un tripudio di sapori e profumi, mentre la mia ragazza ordina ravioletti ripieni di pesce su passatina di ceci, basilico, limone, sorprendenti per eleganza e golosità. Concludiamo la cena con un gelato al cioccolato con cialda di cannolo, pistacchio e ricotta montata che diventa una spuma leggera e avvolgente, e con una crostata di frutta con gelato al basilico che è una gioia per gli occhi (peccato non averla fotografata!) e poi per il palato: la frutta freschissima, la frolla calda e croccante, il gelato al basilico che regala un tocco di freschezza A fine cena scambio di battute con lo chef, e la promessa di un arrivederci alle prossime vacanze.
Voto: 5 stelle
Don Giovanni – Termoli
di Daniele Muccigrosso
Mangiare squisite carni alla griglia in una cittadina prettamente marinara? Al Don Giovanni si può. Una steak house in pieno centro a Termoli. Atmosfera tipica da far west (è inteso l'arredamento, al contrario la calma regna sovrana). Il tutto è gestito da tre fratelli: Nicola in cucina, Davide e Franco in sala. Il resto del personale è altamente qualificato, gentile e sempre pronto a soddisfare le vostre richieste. Il menù propone un mix di piatti e tradizioni locali, il meglio delle produzioni italiane e, il pezzo forte arriva con le carni cucinate alla griglia e non solo: tagliata, filetto e controfiletto di manzo, angus argentino e irlandese, bisonte canadese, bistecca fiorentina di chianina. Sublimi i primi: tra tutti, chitarra al tartufo nero molisano e Rigatoni del Don Giovanni. Per gli antipasti mozzarella di bufala campana; pecorino toscano stagionato in succo di pere; testun piemontese, formaggio d'alpeggio formato da un mix di latte di vacca e capra, il tutto arricchito dall'affinamento in vinacce di Nebbiolo da Barolo; a seguire Pecorino di Fossa con marmellata di fichi e peperoncino; carpaccio di filetto irlandese condito con parmigiano, funghi, limone e un filo di olio extravergine di oliva locale. Una chicca prodotta da un azienda di San Martino in Pensilis, patria della famosa Pampanella, è il lardo di suino alle erbe e spezie, tagliato a fettine sottilissime e condito con poche gocce di olio extravergine di oliva, un esplosione di gusto dato dall'aromaticità delle spezie che, in bocca contrastano l'untuosità del grasso animale. Degna di nota è la cantina dei vini: ben fornita, eccellente, valorizza le produzioni molisane e racchiude il meglio dell'Italia enologica, il tutto sapientemente illustrato dalla cultura enoica di Davide, che saprà consigliarvi in base alle vostre ordinazioni. Al Don Giovanni si può mangiare ottime carni, il punto di forza del locale, e degustare vini eccellenti, con un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Voto: 5 stelle