Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Il concorso

Vota il ristorante, i vincitori di febbraio

18 Marzo 2013
vincitori vincitori


Mariagrazia Pedone, Alessandro Gioè

Alessandro Gioè di Palermo e Mariagrazia Pedone di Bitetto, in provincia di Bari, sono i vincitori di febbraio del nostro concorso Vota il ristorante e Vinci il Vino.

Alessandro Gioè è un giovane urbanista ma che ha il pallino della cucina, il suo cavallo di battaglia sono gli spaghetti con gamberi e pistacchi. “Mi è sempre piaciuta la buona cucina – dice – ma solo da pochi anni mi diletto ad approfondirla cercando ristoranti e locali del gusto particolari, consigliato da amici e spinto dalla curiosità”. Mariagrazia Pedone quando non sbriga le pratiche all’ufficio legislativo, dove lavora, si dà alla buona tavola. Sostenitrice della cucina tradizionale, quella della nonna, in casa non manca mai di preparare qualche specialità pugliese, facendo a gara con Antonio, il compagno, che ama sperimentare invece ai fornelli pietanze creative. Fuori casa si orientano consultando le guide. “Non proviamo un locale senza prendere informazioni sulle guide o dai siti specializzati come Tripadvisor – dice Mariagrazia -. Cerchiamo sempre di coltivare al meglio questa passione, anche per il vino che non manchiamo di mettere ogni giorno a tavola”. 

La vecchia Locanda Zita – Sestola (Modena)
Se vi trovate nei dintorni di Modena non potete perdere l'occasione di visitare l'incantevole località montana di Sestola e gustare degli ottimi prodotti alla vecchia locanda Zita. La locanda vi accoglie con la tipica convivialità emiliana,il servizio è veloce e gradevole. Il menù è quello tipico della buona cucina emiliana con una notevole predisposizione per i funghi, insomma, dopo aver pranzato alla locanda il vostro fabbisogno di funghi sarà soddisfatto per almeno una settimana. Ottimo l'antipasto con diversi crostini a base di funghi e la gustosissima polenta fritta con ragù. Da questi si passa all'infinita varietà dei primi (pasta fresca fatta in casa) tra cui merita un elogio personale la gramigna con salsiccia per poi passare alle rosette emiliane con prosciutto e continuare con i tortelli (ripieni con ricotta) ai funghi, se non vi basta potrete ordinare altri primi che la signora vi elencherà in maniera tanto amichevole da non poter rifiutare.Tra il primo e il secondo non potete perdere il vassoio con funghi fritti e alla griglia, deliziosi!Per i secondi si spazia dall'arrosto misto alle scaloppine cucinate in ben quattro maniere differenti, fino al filetto, ovviamente il tutto è ammorbidito da dell'ottimo vino della casa (Lambrusco), per i più esigenti la locanda dispone di un ottima cantina. Insomma, siamo arrivati alla fine. E i dolci, il caffè e l'amaro dove li mettiamo? La locanda offre a fine pasto una selezione di crostate (frutti di bosco, cioccolato ecc) rigorosamente fatte in casa accostate a degli ottimi amari/liquori (sempre di produzione propria) come il classico nocino e molti altri. Adesso è l'ora di smaltire il tutto e fare una gradevole passeggiata per il corso di Sestola e magari. visto che il sole sta calando e la temperatura potrebbe irrigidirsi, tenendosi in caldo con dell'ottimo vin brulè o assaggiando il Bombardino!
Voto: 4 stelle

Antica Trattoria Suban – Trieste
Per chi arriva dal Sud, farsi consigliare un buon posto dove mangiare e uscirne pienamente soddisfatto e appagato è non solo una sfida ma anche, diciamocelo, una lotta contro il pregiudizio! Eh, sì, perchè noi meridionali abbiamo un po' questa idea che… come si mangia da noooi…. E' iniziata così la nostra sfida all'Antica Trattoria Suban durante un breve passaggio a Trieste in cui vento e neve non mancavano. Ebbene, si entra in un posto in cui il tempo sembra si sia fermato agli anni sessanta, un posto rassicurante in cui il proprietario, un vero signore dai capelli bianchi, gira per i tavoli per accertarsi che tutto vada al meglio. Abbiamo aperto con strudel di formaggi con crema tartufata per poi proseguire con Jota carsolina (una zuppa di fagioli, crauti, pancetta), Palacinke alla mandriera (delle crepes al basilico leggerissime) e poi… quella griglia a vista, così vicina al nostro tavolo che ci invitava a consumare le numerose proposte di carne… optiamo per lo stinco di vitello al forno, semplicemente delizioso, e la Pastizzada (una specialità dalmata, una specie di brasato ma molto più buono). Il Signor Suban a un tratto abbassa le luci per consentire agli avventori uno spettacolo meraviglioso: la neve fitta che cadeva appariva come in uno schermo gigante dalle vetrate del ristorante, una piccola attenzione che si conciliava benissimo all'ottima cena e all'ottimo Cabernet Sauvignon della casa! Insomma, che dire, viva la tradizione e la tipicità, viva i cibi buoni e la passione nel proprio lavoro, proprio come diceva la famosa canzone… “Da Trieste In Giù!”
Voto: 4 stelle