Silvio Serra di Bari, Marilisa Dones di Palermo e Benedetta Ferrante di Partinico, in provincia di Palermo (nell’ordine nella foto). Ecco i vincitori di marzo di Vota il ristorante e Vinci il Vino.
Uno specialista di prodotto in poste italiane assaggiatore Onav e cultore del cibo, Silvio Serra il cibo lo prende come una cosa seria perché “sacro”. “E’ l’alimento che dà vita e l’uomo deve rispettarlo in ogni suo aspetto, dalla fase di preparazione a quella di degustazione – ci spiega Serra -. Non mi piace mangiare senza capire l’ingrediente, mi diverte degustare e cucinare. Amo la cucina del territorio ma anche quella etnica, l’importante è che vi sia equilibrio. Poi il vino in abbinamento è cosa imprescindibile anche per la nostra stessa vita se pensiamo al procedimento con il quale viene ad esistere, alla ricchezza di aromi e profumi”. Marilisa Dones è una giovane editor e anche una brava cuoca in casa, la sua passione è la cucina etnica. “Fin da piccola i miei mi hanno educato alla buona tavola tradizionale, sia a casa sia girando per i vari ristoranti della Sicilia e d’ Italia. Da adolescente ho poi sviluppato il piacere del cucinare per familiari e amici”. Benedetta Ferrante fa la docente di inglese alle scuole superiori, ama mangiare italiano ed esplorare le tradizioni culinarie d’oriente. “La mia curiosità mi spinge ad assaggiare. Prediligo la cucina del territorio ma mi piace spaziare con i piatti esteri. Tra i miei preferiti quelli della cucina thailandese. Sono appassionata di spezie e le uso nelle mie ricette. Uno dei miei piatti di battaglia è il Curry che poi faccio con diversi tipi di carne”.
Ristorante Antiche Mura – Polignano a Mare (Ba)
di Silvio Serra
Per molti baresi la costa di Polignano ha rappresentato l’evasione romantica e appagante dalla routine quotidiana nelle diafane e afose serate estive, ma anche in occasione dei primi tepori primaverili, quando si incomincia ad assaporare il gusto delle “cose” di mare, l’alta costa frastagliata e disseminata di grotte naturali, il cielo ammantato di stelle diamantine, i pescatori notturni con le loro barchette munite di lanterne nel mare argentato, accarezzato dalla luna, per la caccia al polpo, creatura marina dal gusto eccellente preparato in vari modi, alla brace, “alla luciana”, lesso con olio e limone ecc..L’opportunità ghiotta è stata il compleanno di mia moglie, cui ho voluto regalarle e, perché no, regalarmi, una cena a lume di candela presso il ristorante Antiche Mura. I piatti incipienti dell’antipasto mostravano chiaramente già gusto e raffinatezza, per cui non potevo rinunciare ad una prelibata bottiglia di vino Locorotondo Bianco Doc: cozze ripiene con pangrattato, seppie polpi marinati e in tegame, ostriche, allievi e noci di mare crudi, vari latticini freschissimi, saporiti e fragranti, frittatine di verdure e quant’altro. Le prime due portate rinnovavano definitivamente l’amore di mia moglie per le piccole ma appaganti sorprese da me riservatele: i mitici tagliolini con vongole e scampi e Cicatelli (sorta di cavatelli ma un po’ più lunghi) ai frutti di mare, due piatti tra i più richiesti nella nostra terra ma veramente assaporati nell’occasione, per la sapiente maestria adoperata nell’equilibrio degli ingredienti e dei sapori. Una succulenta spigola al vapore, con patate e zucchine e, dulcis in fundo, quattro diversi tipi di torte artigianali fatti in casa, di cui una al limone veramente deliziosa, accompagnati dall’Aleatico di Puglia Doc. La passeggiata quasi notturna tra le antiche mura dell’originaria Neapolis, nella incantevole e romantica cornice della alta costa frastagliata polignanese, fece da corollario al genetliaco muliebre.
Voto: quattro stelle
Antica Pizzeria Calvino – Trapani
di Marilisa Dones
La pizzeria Calvino si trova nel centro storico di Trapani e lì è possibile mangiare una delle pizze più buone. Il locale è molto “particolare” e colpisce per la sua semplicità: si dice fosse un vecchio bordello perché i tavoli sono dislocati in 2-3 salette. Non è molto capiente, ve ne accorgerete dalla fila di avventori fuori dalla pizzeria (che fa anche asporto). Entrando si resta inebriati dal forte odore di formaggio e pomodoro fresco e imbambolati dall’abilità e velocità dei 3-4 pizzaioli che preparano quelle delizie. Non tutti i camerieri sono affabili, ma una volta assaporata la pizza, non ci farete più caso. La tavola è spartana: tovaglie di plastica, le posate (anzi la forchetta) vengono messe al centro del tavolo, le pizze sono servite in piatti di alluminio con sotto della carta oleata e sono già tagliate a quadratini. La pasta della pizza è fatta all’antica, molto alta e croccante e spennellata con olio d’oliva; gli ingredienti usati sono quelli tipici del trapanese: pomodoro a pezzi, acciughe, tuma e tonno. Il “must” è sicuramente la Rianata (io preferisco la variante con la mozzarella) con acciuga, pomodoro, aglio e pecorino. Notevoli l’Araba con mozzarella con salame piccante, melanzane, pomodoro, la Mediterranea con melanzane e salsiccia e la Salvo con patate cipolla e tonno. Altra particolarità è la dimensione della pizza: piccola, media, doppia e tripla. Queste ultime due opzioni sono preferibili nel caso in cui si vogliano assaggiare diverse varianti o si abbia parecchia fame! Specialità anche le Patate vastase (patate con la mozzarella al forno) e le Schiacciate. Se non conoscete questo posto, vi consiglio vivamente di fare un salto in quel di Trapani, dove peraltro è possibile godere di un bellissimo mare e fare una passeggiata nel rinato centro storico o una salitina nella caratteristica Erice, magari a piedi, per smaltire il tutto. Calvino merita davvero. Non consigliato agli stomaci ristretti o a gente che pretende camerieri in livrea!
Voto: 5 stelle
Minto Asian Cuisine – Palermo
di Benedetta Ferrante
Memori di alcune straordinarie esperienze in ristoranti thai di Londra, entriamo con qualche apprensione in questo ristorante palermitano che promette cucina asiatica ma anche pizze a piatti mediterranei. L’ambiente è gradevole, l’arredamento (per usare un luogo comune) è “minimal chic” su toni del crema e del marrone, l’accoglienza gentile e professionale senza. Prendiamo: due antipasti misti asiatici (per quattro persone) con spiedini di pollo satay accompagnato da salsa alle arachidi; involtini alle verdure; polpette di gamberi. Ancora: polpettine di maiale e involtini di maiale; una tempura di gamberoni e porri. Gli antipasti sono sicuramente ben fatti, non bisunti, giocati su un bell’equilibrio di sapori. Molto buoni, leggeri e saporiti, i porri della tempura; un po’ anonime le polpettine di maiale. Proseguiamo: curry verde di pollo, curry rosso di manzo e patate, pad thai (classico piatto thai a base di noodles saltati con, gamberi e verdure), noodles croccanti alle verdure. Molto buoni questi ultimi; i noodles scrocchiano piacevolmente insieme alle verdure, fresche e sode. Gli altri piatti sono meno interessanti; piuttosto blandi i curry risultano nell’accostamento piccante-dolce-aromatico così tipico della grande cucina thai, che trasforma alcuni piatti in veri e propri giochi di equilibrio gustativo. Qui i sapori, pur presenti, non brillano di luce propria e non riescono a far “decollare” i piatti su un livello di assoluta riuscita. Concludiamo con i dessert: tortino caldo al cioccolato con gelato, creme-caramel al cocco e gelato alla vaniglia; tutti ben fatti e ben presentati. Da segnalare nel gelato i puntini neri che denotano la presenza di vera bacca di vaniglia. Ultima nota: dalla piccola carta dei vini scegliamo un grande Afix Riesling di Jermann. In conclusione: un’esperienza gradevole; una certa impersonalità di alcuni piatti forti, e il conto non leggerissimo (150 euro) ci fanno ritenere adeguato un giudizio da “tre stelle”.
Voto: tre stelle