Da sinistra Paolo Cardelli, Clara Mauro e Giovanni Paternò
Clara Mauro di Catania, Paolo Cardelli di Pistoia, Giovanni Paternò di Palermo. Tre nomi, tre vincitori.
Sono loro, infatti, gli autori delle tre migliori recensioni di maggio del concorso “Vota il ristorante vinci il vino”. I loro testi sono stati selezionati tra i tanti inviati a Cronache di Gusto.
Ai tre vincitori vengono assegnate sei bottiglie a testa di Cygnus, un blend di Nero d’Avola e Cabernet Sauvignon. Un’ etichetta che simboleggia la felice unione, laddove il terroir è convincente, di un vitigno autoctono e di uno “internazionale”.
Felice per la vittoria Clara Mauro: “Iniziative del genere permettono con semplicità di mettere in luce i locali e le specialità dei cuochi della nostra Italia, dando così un suggerimento per chi è in cerca di buoni sapori”. Giovanni Paternò non nasconde la sua passione per il buon cibo e la voglia di condividerla anche coi lettori di Cronache di Gusto. “Da una madre e una moglie cuoche eccellenti sono stato viziato col buon cibo e la sana cucina. Nel tempo il piacere di assaporare cose buone mi ha spinto a frequentare corsi per approfondire la conoscenza di quello che beviamo e mangiamo e a leggere quanto la stampa e il web ci propongono per eccitare le nostre papille. In questo Cronache di Gusto rappresenta un riferimento piacevole, autorevole e diffuso per cui con genuino entusiasmo ho creduto opportuno condividere la mia esperienza positiva”. Anche per Paolo Cardelli l’amore per il buon cibo è conseguenza di una “tradizione familiare”. “Fin da piccolo – commenta – sono stato abituato da mio padre, albergatore, a vivere nel mondo del ‘food and beveraggi’ con una certa curiosità ed interesse, ed oggi a distanza di anni, con gli amici più cari, ricerco sempre quei gusti che ti fanno apprezzare la buona tavola ed il buon vivere”.
Gaetano Luca La Mantia
Di seguito le tre recensioni.
Ristorante Belvedere – Vulcano Piano – Isole Eolie (Me)
La cucina di Maria e Carlo nella straordinaria dimensione di Vulcano, ci riporta ad un antico sentire di sapori locali. La loro convincente semplicità, di cui ci si accorge anche nel degustare le specialità gastronomiche che insieme riescono a preparare, permea la cortesia e la cura verso l’ospite. Maria in cucina e Carlo ai tavoli ci offrono da maggio a settembre delicate espressioni dei cibi del territorio garbatamente mescolate a bizzarre note d’oltre isola che, ricordando che Carlo è toscano, conferiscono ai piatti un’inaspettata e magica seduttività cui è impossibile sottrarsi. I “frittini”, per iniziare il pasto, sono una prelibatezza a base di patate e formaggi grattugiati, con peperoncino che aprono a più spiccati caratteri gastronomici indigeni come il dentice o il “luvaro”, al forno con patate a rondelle intrise del gusto del mare delle isole, del pesce dei fondali viciniori. Sempre a richiesta un giorno prima e a discrezione del mare, li si può assaporare anche al sale. E che dire del coniglio, d’allevamento locale, all’agrodolce o alla cacciatora, cucinato dalla signora Maria anticipato da un assaggio inaspettato ed impensabile all’isola di uno squisito lardo di colonnata e poi i “ravioli di cernia col sugo di vongole fatti in casa”, il cui ripieno è omogeneizzato insieme alla ricotta di produzione isolana e rigorosamente di capra. Gli “involtini di melenzane ripieni di maccheroni” fatti in casa sono un’altra specialità da non tralasciare, la pasta ovviamente è preparata anche in questo caso dalla signora Maria. I dolci della casa: “tiramisù all’ananas”, “bianco e nero” e, per concludere, il “liquore di crema d’arancio” di Carlo. Vi è una essenziale carta dei vini, sebbene Carlo proponga vino locale rosato e rosso che sono apprezzabili. E’ opportuna la prenotazione e per le specialità almeno un giorno prima. Carte di credito tutte. Voto: 3 stelle
Clara Mauro
Le Prunecce – Montecatini Terme (PT)
Ristorante a conduzione familiare sito su di una strada collinare che domina la Val di Nievole con vista su Montecatini. In cucina il bravo chef Roberto Pagni assistito dalla sorella Maria Elena, anche lei chef, ti ammalia con piatti che ti deliziano il palato con sapori ancestrali di una cucina tipica toscana fatta di pietanze all’apparenza semplici ma che denotano una ricercatezza delle materie prime ed una profonda conoscenza delle tradizioni territoriali più antiche e profonde. In sala poi vieni coccolato da Chiara e Michele, quest’ultimo sommelier, che con la loro gentilezza e competenza, ti aiutano a fare il giusto abbinamento tra cibo e vini. Ottimo il rapporto qualità prezzo. Merita una sosta! Voto: 4 stelle
Paolo Cardelli
Officina del Gusto Bye bye blues – Palermo
Patrizia Di Benedetto e Antonio Barraco, titolari dello stellato Byebyeblues di Mondello, da quasi due anni hanno aperto questo ristorante nel cuore del centro storico di Palermo, a pochi metri dai Quattro Canti. Il locale, che sorge all’interno di un palazzo del ‘500 e comprende anche un delizioso portico e un dehor nel cortile, non ha giorno di chiusura. L’arredo è di sobria eleganza, quasi minimalista, con tavoli in ferro battuto e comode poltroncine imbottite. Il menu evidenzia pochi piatti ma permette una giusta varietà di scelta, descrive pietanze ed ingredienti in prevalenza isolani ed ha il pregio di variare periodicamente. La scelta viene curata personalmente da Patrizia, che fisicamente cura il ristorante di Mondello. La cucina utilizza materie prime di qualità e li arricchisce col sapiente uso di aromi e spezie che attingono principalmente dalla tradizione sicula. I piatti rivelano un gradevole estro, una piacevole modernità ed una attenta cura dei particolari che si manifestano in una golosa presentazione, per fortuna scevra di inutili orpelli. Tra le proposte, tutte interessanti, spiccano: l’insalata di mare su carpaccio di gamberi, lo sformato di melanzane con stufatino di verdure di stagione, gli spaghetti al sugo di scorfano con crema di porri e zafferano, i tagliolini con julienne di calamari cime di rapa e zafferano, il guanciale di maialino brasato al nero d’avola, i gamberoni panati al sesamo e gaspacho, il parfait di pistacchi di Bronte, la crème brulée al profumo di arance. Fuori menu i piatti del giorno, secondo l’opportunità del mercato. All’appetitosa vista segue un gusto equilibrato, mai invadente o peggio inconsistente, che appaga il palato più esigente, e dove spiccano i sapori mediterranei. Buona la carta dei vini con ricarichi non esagerati; il servizio accurato, attento, ma non oppressivo, sorvegliato dalla giornaliera presenza di Antonio e infine un conto affatto gravoso. Voto: 5 stelle
Giovanni Paternò