Anche la decima edizione del concorso biennale Selezione dei Vini di Toscana è stata archiviata.
O meglio manca ancora ciò che interesserà maggiormente gli appassionati e i produttori: il risultato. Per questo si dovrà aspettare il 24 e il 25 novembre quando si conosceranno le etichette premiate e tutti potranno degustare i vini in un evento diffuso in tutta la città.
Ma andiamo con ordine. Venerdi 13 ottobre, ore 15,30 con puntualità poco italiana si inizia col saluto e l'introduzione dei rappresentanti degli enti che si sono impegnati ad organizzare e promuovere l'evento: Silvia Burzagli di Toscana Promozione, l'agenzia pubblica che si occupa di promuovere l'economia e le aziende toscane; Giuseppe Martelli nella triplice mansione di presidente delle Commissioni del concorso, di direttore generale di Assoenologi, l'organizzazione nazionale di categoria che ne ha curato tutti gli aspetti tecnici, di presidente del Comitato Nazionale Vini che si occupa delle denominazioni di origine, Claudio Galletti presidente dell'Enoteca Italiana, che ha organizzato il concorso e a cui dedicheremo una pagina in futuro; Andrea Squarcia, segretario del Comitato Nazionale Vini, in rappresentanza del Ministero delle Politiche Agrarie.
Claudio Galletti, Silvia Burzagli, Giuseppe Martelli, Andrea Squarcia
Il concorso prevedeva 17 categorie: bianchi rosati e spumanti, bianchi barricati, vitigni minori quali Canaiolo, Pugnitello, Foglia Tonda, Ciliegiolo, 8 rossi Dop, rossi Dop riserva, 4 rossi Igp, passiti. I vini esaminati sono stati 940 per 322 aziende, ma gli organizzatori ne prevedevano di più in considerazione che la precedente edizione ne comprendeva circa 1.300. Colpa della crisi? Forse più causa della visione ristretta di alcuni produttori che anzi in periodo di crisi dovrebbero intraprendere iniziative atte a superarlo o almeno a minimizzarlo. Anche perché la formula di partecipazione era allettante in quanto la Selezioneavrebbe premiato tutti i vini che avrebbero superato il punteggio di 85/100 e solo questi campioni avrebbero poi pagato la quota di iscrizione. Oltre la Selezione è previsto un Diploma d'onore per i 6 vini di ogni categoria che avranno ottenuto i punteggi più alti.
Martelli ha spiegato che i campioni non sono stati forniti dalle aziende ma scelti in cantina da un rappresentante dell'organizzazione. L'Enoteca ha provveduto a catalogarli e solamente l'avvocato Luigi Prosperini, con funzioni notarili, era a conoscenza della corrispondenza tra numero attribuito al campione e azienda produttrice. Tutto per garantire la corretta esecuzione del concorso che ha ottenuto la prescritta autorizzazione ministeriale. Per ogni campione erano previste due bottiglie e si richiedeva l'utilizzo della seconda a insindacabile giudizio di anche un solo commissario in caso di evidenti difetti tipo il sentore di tappo.
In tutto sono state 4 sessioni dal venerdi pomeriggio a domenica mattina, 9 commissioni di 7 membri, di cui 2 stranieri, formate da 4 enologi e 3 tra giornalisti, produttori, esperti del settore. A turno 9 sommelier svolgevano con grande professionalità il servizio in sala.
Un momento della degustazione
Per ogni campione si avevano a disposizione circa 4 minuti, forse pochi, durante i quali si doveva compilare la scheda e procedere agli esami della vista dell'olfatto e del gusto. Scheda redatta secondo il metodo dell'Union International des Oenologuesadottata anche dall'ONAV, Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino, che prevede 14 parametri, sicuramente troppi e a cui dedicheremo un articolo di approfondimento. Ogni sessione comprendeva circa 26 campioni intervallati da una pausa di ½ ora.
Per i due giorni siamo stati confinati nell'hotel che ospitava il concorso, con una sola libera uscita negli splendidi locali dell'Enoteca per l'ottima cena del sabato, preparata dallo chef Alberto Degortesfiglio di Andrea il famoso Acetofantino di tanti Palii.
A breve approfondiremo la degustazione quindi seguiteci.
G.P.