Il titolo se lo contendevano in quattro.
Tre toscani – Davide D’Alterio sommelier dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze, Simone Vergamini titolare dell’azienda Wineafterwine di Capannori (Lucca) e Massimo Tortora titolare dell’Enoteca La Cantina di Massimo di Livorno – e un lombardo, Stefano Berzi, titolare dell’Enoteca Hosteria del Vapore di Carrobbio degli Angeli in provincia di Bergamo, arrivati in finale dopo aver superato le selezioni regionali insieme a numerosi altri professionisti del vino che ha interessato tutta l’Italia. A Bologna, al 54esimo congresso dell’Ais che si è svolto in tre prestigiose location come i saloni del Grand Hotel Majestic, l’Oratorio San Filippo Neri e Palazzo Re Enzo, sul tema “Il futurismo enogastronomico. Tradizione in movimento”, la giuria composta dai vincitori delle precedenti edizioni del concorso, da alcuni sommelier di Ais, giornalisti di settore e rappresentati dell’Istituto Trento Doc che sostiene il concorso, ha scelto Berzi come miglior sommelier d’Italia Premio Trentodoc 2021. Trentenne, Berzi fa parte della delegazione Ais di Bergamo e ha conseguito il diploma di sommelier Ais nel 2013, diventando degustatore l’anno successivo e nei vari concorsi regionali e nazionali a cui ha partecipato, ha sempre sfiorato la vittoria. Che è arrivata a Bologna, dove si è giocato il titolo con Davide D’Alterio nelle ultime prove di servizio, degustazione e lingue straniere.
Il concorso, ancora una volta si rivela importante per la sommelierie italiana tanto che Antonello Maietta, presidente nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier, ha commentato: “Sono fiero di questo successo: il Concorso è un riconoscimento prezioso che premia il percorso di crescita personale e di formazione professionale dei sommelier. Diventare Miglior Sommelier d’Italia è un sogno coltivato da anni che richiede una grande preparazione. È un privilegio per l’Associazione italiana sommelier, insieme all’Istituto Trento Doc, premiare oggi Stefano Berzi”. E, aggiunge Enrico Zanoni, Presidente dell’Istituto Trento Doc: “La sinergia con l’Associazione Italiana Sommelier è un passo fondamentale per l’affermazione del nostro marchio, quale emblema della spumantistica d’eccellenza. Essere partner del Concorso Miglior Sommelier d’Italia, che premia il migliore tra coloro che con grande professionalità promuovono la cultura del buon bere, è per noi il suggello perfetto di questa collaborazione”.
Quest’anno non è stato facile organizzare il congresso nazionale, tant’è che Annalisa Barison, presidente Ais Emilia, ha evidenziato che “la kermesse è stata resa sicuramente più complessa ed impegnativa dalla situazione pandemica. Il team Ais Emilia ha organizzato questo congresso nazionale mettendo in campo tanta passione e competenza, con un focus speciale a quella che è l’eccellenza del territorio emiliano, creando così un momento di condivisione con tutti coloro che siano interessati alla cultura del vino e del buon cibo”. Secondo Maietta, però “l’Associazione, di fatto, non si è mai fermata, ma i corsi e gli eventi in presenza ne hanno inevitabilmente risentito. La temporanea interruzione dovuta all’emergenza sanitaria, però, ha aumentato il desiderio di incontrarsi e di ritornare a degustare il vino insieme. Siamo felici che questo segnale di ripartenza è stato accolto da una città e da un territorio che da sempre contribuisce ad arricchire il patrimonio enogastronomico del nostro Paese”.
Michele Pizzillo