di Gianni Paternò
Ancora pochi giorni ed inizierà quello che unanimemente è considerato tra i più importanti ed autorevoli concorsi vinicoli.
La 24a edizione del Concorso Mondiale di Bruxelles (CMB), che da alcuni anni è diventato itinerante, si terrà dal 5 al 7 maggio in Spagna a Valladolid, importante cittadina immersa in una delle regioni vitate più notevoli della penisola iberica: Castilla y Leon ove insistono famosi vini D.O. tra cui Toro, Rueda, Ribera del Duero, Cingales.
Con l’accurata ed imponente organizzazione di Vinopres, la società proprietaria del marchio, saranno ospitati 320 giurati, provenienti da 50 nazioni, che divisi in giurie da 5 a 7 elementi degusteranno ben 9.080 campioni con una crescita media annua di oltre il 5% nel corso degli ultimi dieci anni. Questa progressione si spiega grazie a due importanti fenomeni: da un lato l’affermarsi della produzione mondiale di vino, dall’altro la crescente notorietà del CMB e il valore riconosciuto alle sue medaglie. Nel grafico seguente sono riportati i campioni delle prime 10 nazioni
Giuria qualificata formata da enologi, esperti, giornalisti, sommelier, produttori, buyer che attribuirà i punteggi secondo le schede dell’OIV, l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, giurati che a loro volta ogni anno vengono esaminati sulla base dei loro giudizi espressi.
(Alcuni giurati)
Saranno adottati tutti gli accorgimenti per ottenere le migliori condizioni ambientali e di attenzione nonché per rendere anonimi i campioni che saranno imbustati e con l’intera capsula eliminata. I campioni saranno raggruppati dall’Organizzazione per serie omogenee: a) per vitigno o per tipicità del prodotto; per esempio: vini tranquilli rossi da Merlot, vini spumanti da vitigni aromatici, vini rosati secchi; b) per origine geografica o di denominazione. Ma ai commissari l’unica informazione che si dà è l’annata.
L’Italia sarà presente con 1.364 campioni così distinti per regioni:
Quest’anno la Sicilia è in testa seguita dalla Puglia. Meravigliano le poche etichette presentate dal Piemonte, fenomeno che si manifesta ogni anno forse per noblesse oblige, indifferenza o braccino corto.