Luana Bosello propone una ricetta insolita, ma conquista la giuria: ha battuto la concorrenza di oltre 1.500 partecipanti
(I tre finalisti, Nicola Scarnera, Luana Bosello e Pietro Appeso)
da Milano, Michele Pizzillo
A settembre, quando Campari ha dato l’avvio alla terza edizione di Campari Barman Competition, gli iscritti erano 1.500. Nelle quattro selezioni regionali – Milano, Roma, Bari e Catania – sono stati individuati le ricette di 300 barman che potenzialmente potevano arrivare sul podio.
La grande decimazione è avvenuta con la semifinale, che ha individuati solo 13 bartender – Luana Bosello, Alessandro Pitanti, Emilio Rocchino, Erica Rossi e Nicola Scarnera dalle selezione milanese; Bartek Denis e Francesco De Santis da quella romana; Pietro Appeso e Francesca De Gennaro da Bari; Riccardo Bruno, Ivan Geraci, Salvatore Maggio e Gianluca Melfa da Catania – che dovevano disputare la finale per conquistare il premio in palio e, cioè, un master di specializzazione sul brand presso la Campari Academy, untour di guest bartending nei migliori locali italiani e unprogetto speciale legato al mondo della mixology che svilupperà in collaborazione con Campari Academy.
(La vincitrice, Luana Bosello)
Ha vinto Luana Bosello, bartender presso il ristorante “Del Cambio” di Torino, che ha convinto la giuria con il cocktail “Mage Sudu” (4 cl di Campari, 2 cl di Wild Turkey 81, 1.5 cl di sciroppo di tamarindo, 2 cl di estratto di mango, 3 gocce di olio essenziale al pepe nero e una macinata di pepe nero per guarnizione). Sul podio anche Nicola Scarnera del “Back Door 43” di Milano con il cocktail “Amerigo” (1 ½ oz di Campari, 1 oz di frutti rossi e ibisco, 5 ml di riduzione di vermouth, 10 ml di Wild Turkey Rare Breed e peel arancia per guarnizione) che si è classificato secondo, e Piero Appeso, dell’”Old Fashion” di Taranto con la composizione “Il milionario” (1 oz di Campari, ¾ oz di Biancosarti, 1 oz Bankes, 1 bsp di doppio cedro, 1 bsp di Braulio, 1 drop di olio essenziale di anice, una spruzzata di estratto alcolico di Lemon Grass Dragon eye, anice stellato e melagrana per guarnizione), che si è aggiudicato il terzo posto.
Indubbiamente una bella sfida, nella serata finale della competizione, a colpi di shaker e creatività per realizzare il miglior cocktail ispirato al tema della terza edizione della competizione “Un viaggio in oriente con Campari”, creando un’atmosfera dai profumi esotici. Tant’è vero che Luana Bosello ha convinto la giuria grazie all’ideazione di un inedito aperitivo che ha come protagonista ovviamente Campari, ma si contraddistingue per una nota piccante donata dal pepe, in contrasto con la dolcezza del mango e del tamarindo. Un mix travolgente e ardito che, proprio per la sua originalità, ha permesso alla barlady torinese di conquistare la vittoria. Decretata da una giuria composta da grandi nomi internazionali del settore bartending: Luca Cinalli, top bartender di Londra e anticipatore delle tendenze beverage a livello mondiale; Agostino Perrone, maestro di eleganza oltre che di miscelazione; Leonardo Leuci, primo italiano ad aver aperto uno speakeasy, il “Jerry Thomas” di Roma; Bruno Vanzan, tra i migliori flair bar tender, e una vera leggenda del bartending internazionale Salvatore Calabrese, meglio conosciuto come “the Maestro” e bellissima showgirl e conduttrice televisiva Melissa Satta, che secondo il management della Campari,ha portato il suo contributo di giudizio estetico alle preparazioni realizzate dai tre finalisti.
Anno dopo anno, la Campari Barman Competition organizzata dalla Campari Academy, centro di formazione e sperimentazione dedicato al mondo della mixology creata alcuni anni fa dall’azienda milanese, sta diventando un punto di riferimento per il mondo della mixology e un appuntamento imperdibile per tutti i barman e le barlady italiani.
E, poi, l’icona dell’aperitivo italiano ha concluso il suo viaggio alla scoperta delle eccellenze mondiali con una grande serata insieme al dj Federico Russo che è stato un vero e proprio talent show dove i tre finalisti hanno confermato chepure quest’anno, creatività e stile sono stati i caratteri distintivi di una competition che ha l’obiettivo di esplorare nuovi mondi ed eccellenze a livello internazionale, in un viaggio immaginario dove diverse culture s’intrecciano con forme, colori e gusti, dando vita a cocktail senz’altro esclusivi.
(Melissa Satta)
I concorrenti dovevano prevedere, tra gli ingredienti della ricetta, minimo 1 oz/ 3 cl di Campari e almeno un prodotto che sia parte integrante del drink che rappresenti un paese, una città, un’area geografica del mondo. Visto che il tema rappresenta un viaggio con Campari (presente in oltre 190 paesi del mondo con posizioni di primo piano in Europa e nelle Americhe tanto da essere il sesto gruppo per importanza nell'industria degli spirit di marca)e con le eccellenze provenienti da tutto il mondo. I concorrenti potevano utilizzare anche prodotti “home made” solo se etichettati con la dichiarazione di ingredienti e data di produzione. Ammessi ingredienti derivati dal latte, gelati, sorbetti, spezie allo stato naturale, miele aromatizzato; nonché altri prodotti alcolici, oltre a Campari (e a quelli dei 50 marchi del gruppo che comprende fra l’altro Aperol, Appleton Estate, Campari, Cinzano, Skyy e Wild Turkey), purchè reperiti dal concorrente per la fase di selezione in confezione integra.