Ventinove misure approvate su trentatré e sessantuno bandi emanati.
E’ il risultato conseguito quest’anno dagli uffici dell’assessorato regionale alle Risorse agricole e alimentari per un totale di oltre trecento milioni di euro di fondi comunitari spesi. Un bilancio positivo dove è stato superato l’obiettivo di spesa determinato dalla regola della Comunità Europea “N+2” che impone alle Regioni di spendere la quota finanziaria programmata per ciascun anno, entro i due anni successivi, pena il disimpegno automatico. Ci si mette dunque al passo dato che il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 ha subito due anni di ritardo.
“Sono stati così smentiti tutti gli allarmismi mossi da alcune forze politiche. – ha commentato l’assessore regionale alle Risorse agricole Elio D’Antrassi (nella foto) durante la presentazione dei risultati finanziari del Psr Sicilia –. Anzi, – ha sottolineato – grazie allo sforzo congiunto degli uffici centrali e periferici dell’assessorato con il coordinamento dell’Autorità di Gestione, nella persona della dottoressa Rosaria Barresi, il Psr ha acquistato in qualità grazie alle sue rimodulazioni. Una di queste è il cosiddetto Progetto Integrato di Filiera”.
Fare sistema per creare redditività è infatti il leit motiv della rimodulazione del Psr. “Le risorse erogate – ha spiegato Barresi – sono state destinate sia a progetti d’investimento dove le misure 121 e 123 ne costituiscono il clou sia a premi previsti nel Programma al fine di dare una spinta concreta al rilancio delle imprese agricole siciliane per aiutarle a superare l’attuale momento di crisi e guardare ad un futuro concreto”.
Particolare attenzione così è stata rivolta ai giovani agricoltori con l’erogazione, attraverso l’iniziativa denominata Pacchetto Giovani, di un premio di quarantamila euro. “Permetterà l’ingresso nel settore agricolo – ha spiegato Barresi – di un migliaio di giovani agricoltori di cui circa seicentosettanta già insediati nel 2011”. E poi ci sono i progetti portati avanti dall’assessorato gestiti in maniera diretta, emblematici dell’impegno sul territorio. Tra questi la diffusione della banda larga nei comuni siciliani che vivono ancora un gap tecnologico, l’implementazione di un progetto per la tutela e la salvaguardia del territorio forestale e dell’ambiente ed un progetto di study visit. Quest’ultimo “è il primo in Italia – ha sottolineato la Barresi – e mira ad ampliare le conoscenze, stimolando l’imprenditorialità e la competitività, e nello stesso tempo ad aprire nuovi mercati”.
Trentotto milioni di euro sono stati destinati all’ammodernamento, “una boccata di ossigeno per un comparto in crisi” ha commentato Salvatore Barbagallo, direttore generale del Dipartimento interventi infrastrutturali per l’Agricoltura. Il traguardo finale? “I nostri agricoltori producono molto e bene – ha concluso D’Antrassi – ma non riescono a dialogare con il mercato. Bisogna puntare ad una standardizzazione dei canali di approvvigionamento e ad un miglioramento del dialogo tra produttori e Gdo”.
Sandra Pizzurro