Se decidete di andare a sedervi in uno dei tavoli del suo ristorante sappiate che a scegliere il menù non sarete ne voi né lo chef, ma il mare.
Così Calogero Pintaudi, chef e patron di Villa Rantù, ristorante ma anche albergo a Militello Rosmarino, in provincia di Messina, ogni giorno si affida ai frutti del mare che alcuni pescatori di fiducia o altre pescherie scelte gli riservano. “A volte – racconta con un sorriso Pintaudi – ricevo delle chiamate alle quattro del mattino dai pescatori appena tornati da lavoro, che mi elencano le loro disponibilità.
E’ un lavoro molto duro ma ci consente di mettere sul tavolo solo prodotti di alto livello”.
Tra gli ingredienti irrinunciabili ci sono sicuramente erbe ed aromi: “Elementi indispensabili – ha detto Pintaudi – per esaltare, e non coprire il gusto del pesce fresco. Gli aromi possono essere fra i più vari, dalla fava di cioccolato alle erbette del nostro territorio”.
Quando poi l’ospite si siede al tavolo, dunque, è bene che si lasci coccolare: “Mi piace – ha dichiarato lo chef di Villa Rantù – chiacchierare con il mio cliente, capire le sue preferenze, i suoi gusti ed accontentarlo nella maggior parte dei casi. Così il menù nasce spontaneamente”. A dare man forte a questa filosofia è presente anche la figura del maitre Pasqualino Lazzaro e socio di Pintaudi: “Insieme – ha detto lo chef – abbiamo deciso all’inizio del 2009 di cominciare questa nuova attività che si sta rivelando bella e soddisfacente”. Tra i piatti più gettonati della cucina di Villa Rantù ci sono le zuppette o le marinature di pesce molto particolari, fatte, ad esempio, con triglie o, addirittura, pettini di mare.
Pi. Zag.