Due giorni di incontri tra produttori e buyers. Il Vinitaly è anche questo, un momento di confronto tra chi produce e chi poi dovrà contribuire all’export.
L’area business del padiglione Sicilia è diventata la piazza affari del vino siciliano. Faccia a faccia della durata di 30 minuti ciascuno che hanno messo in mostra tutte le zone vitivinicole della Sicilia. Una formula sposata dall’Irvv e dalle aziende e che rientra in una strategia che ha l’obiettivo di migliorare l’export e più in generale l’internazionalizzazione del vino siciliano. Dopo averla testata durante la fiera di Verona dello scorso anno e averlo proposto, attraverso la formula Winett, un mese fa Palermo, l’Irvv ha coinvolto in questo appuntamento di Verona 140 aziende dell’isola e 60 buyers internazionali in questo nuovo appuntamento BtoB dedicato al vino siciliano.
Gli importatori internazionali hanno rappresentato un’ottima fetta di quei paesi interessati, a tutti i livelli, al vino siciliano: dai mercati tradizionali comeStati Uniti, Germania e Svizzera, ai paesi come Singapore, Danimarca e Cina che da poco si sono affacciati alle produzioni siciliane fortemente connotate dai contesti, produttivi. Ma a suscitare l’attenzione dei vertici dell’Irvv è stata la presenza di importatori francesi che hanno contrattato con aziende di tutti e diciasette contesti produttivi dell’isola.
“Se i buyers francesi – spiega Dario Cartabellotta, direttore generale dell’Irvv – hanno chiesto e ottenuto di partecipare a questo BtoB allora possiamo affermare che il vino siciliano, come sistema ha compiuto grandi passi in avanti anche grazie a questi appuntamenti che danno un‘immagine più professionale all’intero comparto. Gli imprenditori, infatti, riuscendo a pianificare con tempo gli incontri con i buyers hanno offrire una buona organizzazione imprenditoriale riuscendo a presentarsi con trasparenza e puntando a quegli elementi di qualità che sono necessari per concludere le trattative. Il bilancio di questa due giorni di Taste & Buy – conclude – Cartabellotta è più che positivo perché la Sicilia del vino si è fatta parcepire come territorio dal forte appeal ma anche dalla grande professionalità”.