Scavare nei ricordi del premio Best in Sicily. E dal cassetto delle fotografie, tiriamo fuori il meglio del meglio dell'eccellenza siciliana che in questi anni del premio (quest'anno saranno dieci) abbiamo scovato anche grazie ai vostri consigli.
Spesso sono chicche nascoste in territori e zone dell'entroterra siciliano quasi sconosciuti. Poi c'è da dire che molti di loro, anche grazie al premio, cambiano vita. Per sempre. In questo articolo ricorderemo i sette migliori fornai siciliani che si sono avvicendati. La categoria di Best in Sicily è stata istituita nel 2009. Anche loro saranno presenti alla cerimonia di premiazione del 2017 che si terrà al teatro Massimo di Palermo (leggi qui).
(Nicola e Giuseppe Badamo)
Il primo anno è toccato ai fratelli Badamo e al loro “Ars Pistoria”. Siamo ad Isnello, cuore del Parco delle Madonie. Scenario incantato, pane buonissimo. I due sono stati tra i primi a comprendere il valore dei grani antichi siciliani, ma soprattutto l'importanza di fare il pane con una lunghissima lievitazione.
(Franco Vescera)
L'anno dopo è toccato a Franco Vescera, a Carlentini, in provincia di Siracusa, con il suo panificio Parisi. Un instancabile narratore della storia e delle proprietà dei grani siciliani.
(Ottavio Guccione)
A seguire Ottavio Guccione, il fenomeno per la sua capacità professionale con cui ha conquistato il palato dei palermitani. Lo abbiamo scoperto quando aveva il panificio a Campobello di Mazara, Ora si è trasferito a Palermo ed è considerato fra i migliori panificatori italiani per la qualità del suo pane.
(Nazareno Tusa – ph CucinArtusi)
Rimaniamo nel palermitano, precisamente a Monreale, comune normanno a 5 chilometri dal capoluogo siciliano, Qui c'è Nazareno Tusa, il custode dei segreti del Pane di Monreale, adesso anche presidio Slow Food. Lo fa ancora come una volta e tiene bene a mente i segreti di antiche ricette.
In un borgo rurale di Caltanissetta c'è l'antico Forno Santa Rita. A sporcarsi le mani, tra farine e lievito, Maurizio Spinello, che è diventato, grazie al nostro premio, un caso nazionale per la capacità di salvaguardare la tradizione dell'arte dei panificatori che in una zona simile stava per andare perduta. Spinello, adesso, si dedica alla salvaguardia delle tradizioni nei borghi più sperduti della Sicilia.
(Tommaso Rizzo)
Non poteva mancare una puntatina a Castelvetrano, terra del Pane Nero: e tra i migliori a produrre pane col grano di Tumminia e quindi pane nero è Tommaso Rizzo, ancora oggi considerato uno dei migliori fornai siciliani.
(Felice Bongiorno)
Poi siamo tornati sulle Madonie, a Gangi precisamente, Borgo più bello d'Italia dove abbiamo conosciuto e premiato Felice Bongiorno, talentuoso con un piglio da imprenditore unico che ha saputo valorizzare l'antica arte di fare il pane all'antica.
(Tommaso Cannata)
Lo scorso anno è toccato a Tommaso Cannata di Messina, un mix di qualità, quantità, sapienza e capacità d'impresa. La tappa per un un gourmet è d'obbligo nel suo negozio. Ci sono ghiottonerie per tutti i palati. Da non perdere.
C.d.G.