Bucci, uno dei produttori più prestigiosi delle Marche, è celebre per i suoi Verdicchio dei Castelli di Jesi, vini di straordinaria longevità ed eleganza. Va ricordata una celebre frase di Mario Soldati sul Verdicchio che lo descrive, non solo come un bianco di grande importanza, oltre che: “Il Verdicchio è forse il vino bianco che più somiglia a un grande rosso”. Con queste parole, lo scrittore sottolineava l’eleganza, la struttura e la longevità straordinarie di questo vino, caratteristiche che lo distinguono nel panorama enologico italiano.
Una degustazione condotta dal giornalista Andrea Gori e Federico Veronesi, patron di Signorvino che racconta la visione di questo loro investimento; “Noi, infatti, riteniamo che il vino italiano sia sicuramente uno dei nostri asset come paese, tra i più importanti che abbiamo. Quella di Villa Bucci è una realtà sartoriale, dove la nostra missione è quella di non cambiare niente per produrlo, anzi tutta la squadra di campagna e di cantina è rimasta la stessa”. L’azienda Bucci nasce prima di tutto da un’azienda agricola che coltivava grano seminativo, solo dopo, a inizio anni Settanta, è nata l’idea del vino.
Il Verdicchio di Bucci è noto anche per il suo potenziale di invecchiamento grazie all’equilibrio tra acidità, struttura e complessità aromatica. Ogni annata, come è emerso durante la degustazione, offre un diverso panorama sensoriale, dove tutte le annate in assaggio mantengono il marchio di eleganza e raffinatezza che contraddistingue la cantina. Come ha raccontato Andrea Gori, il Verdicchio ricorda il carattere dei Gemelli, non solo per la sua comunicatività, ma anche per il suo essere versatile e prospettico.