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Scenari

Abraxas, “gli angeli matti” di Pantelleria: “A Tg on tour in anteprima due rossi che sorprendono

01 Dicembre 2024
ph Vincenzo Ganci, Migi Press ph Vincenzo Ganci, Migi Press

“Veronelli chiamava i viticoltori di Pantelleria “gli angeli matti”, perché bisogna essere matti per fare vino a Pantelleria. E aveva ragione perché in quell’isola, figlia del vento, la viticultura può solo essere eroica, ma restituisce vini angelici”. Sono queste le parole di Daniele Cernilli, alias Doctor Wine, giornalista e grande esperto a Taormina Gourmet on tour all’apertura della masterclass dal titolo “I vini eroici di Abraxas, viaggio a Pantelleria”. In sala anche Achille Scudieri e Giandomenico Consalvo, rispettivamente patron e amministratore delegato dell’azienda, Giandomenico Consalvo e di Pierpaolo Chiasso, wine maker e consulente enologo.

Abraxas, azienda tra le più importanti dell’isola di Pantelleria con un passato ricco di successi, vede oggi un nuovo corso proprio grazie alla volontà della famiglia Scudieri di valorizzare i territori di pregio per la produzione vinicola in Sicilia e nel resto d’Italia. Il progetto “Tenute Scudieri”, portato avanti con la collaborazione della famiglia Cotarella, si fonda sull’idea di recuperare e conservare le pratiche agricole del luogo e le colture autoctone, con uno sguardo attento rivolto alla sostenibilità ambientale. “Abbiamo sempre avuto una grande passione per l’agricoltura e per questo abbiamo fatto investimenti nella ristorazione con Obicà e così a Pantelleria dove fare vini è un’emozione continua – dice Scudieri – In quell’isola decide tutto la Natura; noi abbiamo la responsabilità di avere recuperato la cantina più estesa dell’isola, con 40 ettari. Sull’isola seguiamo tutta la filiera e abbiamo cercato di costruire un rapporto molto stretto con il territorio per fare crescere una comunità che ci ha accolto con tanto affetto. Questo naturalmente per noi e per un’isola che molte volte è stata depredata. Abbiamo acquistato e investito in agricoltura anche in Toscana per creare continuità e opportunità di confronto e crescita”. Conferma dell’approccio nobile della famiglia Scudieri sono le parole del wine maker Consalvo: “Non è la prima volta che un gruppo industriale investe in agricoltura, ma qui c’è passione, c’è anima”.

Resta il fatto che Pantelleria è una sfida. E lo è anche per un enologo di lunga esperienza, come Pierpaolo Chiasso. “A Pantelleria c’è qualcosa che ti rapisce in modo particolare; lì arrivi e sei catapultato tra strade impervie e vigneti stupendi. Allora comprendi quanto complesso sia l’impegno richiesto. Ma conforta la dotazione tecnologica della cantina, che ha tutto ciò che serve per fare al meglio il nostro lavoro. Ero preoccupato inizialmente anche per la reazione delle persone che hanno lavorato da una vita in quel luogo. Ma presto mi sono sentito rasserenato quando ho percepito un grande clima di accoglienza. La nostra vendemmia è stata la 2023, mentre la 2022 ha visto il nostro contributo solo nella fase finale”. L’enologo racconta un’ulteriore sfida per la viticoltura pantesca, dato che nei vigneti hanno trovato una importante dotazione di uve a bacca rossa. “Non è usuale a Pantelleria, terra dello Zibibbo, ma ha rappresentato uno stimolo per noi, perché è un elemento di distinzione, che ci permette di esplorare anche altro”. Via libera quindi alla produzione di due rossi, degustati al Taormina Gourmet in anteprima. Un Nero d’Avola, il primo. “Riscontriamo già una versione più austera del vitigno, ma espressivo dell’isola. Col Nero d’Avola faremo anche un Metodo Classico”. E poi un rosso ancora più particolare da Cabernet Franc e Merlot, anch’essi un’eredità dell’isola che l’azienda considera un’opportunità e una sfida”.

Il cuore pulsante di Abraxas è la cantina, un edificio perfettamente integrato nel paesaggio circostante, che sorge sui pendii di Montagna Grande, a circa 370 metri sul livello del mare. I vigneti sono distribuiti in diverse aree che vanno da contrada Bukkuram alle alture di Vipera e Randazzo. Accanto allo Zibibbo (Moscato di Alessandria), vitigno principe dell’Isola, vengono coltivate varietà alloctone come Viognier, Syrah, Nero D’avola, Alicante e Cabernet Franc. Attualmente vengono prodotte 55 mila bottiglie l’anno. L’intera filiera, dalla coltivazione della vite all’imbottigliamento, viene realizzata a Pantelleria.

La degustazione

Doc Pantelleria Bianco Alsine 2022
Doc Pantelleria Bianco Alsine 2023 
Nei prime due bianchi le note terpeniche ci sono, ma sono meno evidenti. Sono due Moscato di Alessandria annata 2022. Colore verdolino, profumi floreali, di fiori campo e frutta esotica. In bocca spicca l’acidità quasi salata. Un vino mediterraneo. La 2023, buona annata per Pantelleria, c’è una nota fruttata che si incrocia con note sulfuree dando complessità al bouquet. In bocca maggiore freschezza rispetto al precedente e salinità.

Doc Sicilia Nero d’Avola Sabj 2023 (anteprima) 
Una piccola parentesi per passare rosato da Nero d’Avola. Da una vendemmia anticipata. Profumi fermentativi con qualche nota fruttata. Fresco e sapido. Il Nero d’Avola Sabj 2023, solo acciaio, si mostra al naso con una nota leggermente verde di cappero, il tannino autentico è ancora lievemente ruvido, ma è un’anteprima, prevale sull’acidità.

Doc Sicilia Vendemmia Tardiva Vipera 2023 (anteprima)
Cabernet Franc e Merlot, colore violaceo, impenetrabile, al naso un frutto esuberante, dominano le note di mirtillo. Espressione tannica da vino ancora non finito.

Doc Passito di Pantelleria Sentivento 2017   
Il Sentivento ottenuto da Zibibbo cento per cento proveniente da vigneti situati su terrazzamenti esposti a sud e sud est nelle contrade Bukkuram, Barone e Mueggen. Qui troviamo suoli sabbiosi di natura vulcanica. Il sistema di allevamento utilizzato è il tipico alberello pantesco, tecnica agricola che dal 2014 è patrimonio immateriale dell’umanità per l’Unesco. Le rese si attestano intorno ai 50 quintali per ettaro. L’annata 2017: al calice un colore di topazio che ricorda i tramonti. Al naso la classicità dei profumi con note di dattero, frutta secca, pesca sciroppata, cedro candito. Leggerissima la nota tannica iniziale al palato, che cede il passo a morbidezza e infinita persistenza.

Doc Passito di Pantelleria Don Achille 2014   
Un omaggio al nonno di Achille si presenta al colore meno intenso più ambrato, al naso etereo con note da erbe macerate in alcol, vermuth, ginseng, al palato meno dolce e con una maggiore acidità.