Old o new? Lo skin contact è una moda o un ritorno di qualcosa che c’è sempre stato? Se la memoria ha futuro, come direbbe Sciascia, nuove forme di vinificazione e affinamento possono prendere nuovamente vita conservando il meglio di quel che siamo stati. “E’ un eco lontano che arriva dalla Georgia e oggi gli orange wine, quei vini macerati sulle loro bucce, sono tornati per restare” è così che Marcello Ingrassia apre la masterclass “Orange wines born in Italy” durante la seconda giornata di Taormina gourmet on tour. Eppure, che siano diventati un “fenomeno” modaiolo sembra indubbio e il rischio che possano smarrire la loro carta di identità diventa sempre più elevato quanto più si eccede nell’arte del non saper fare, tra tempi di macerazione eccessivi o fermentazioni troppo spavaldamente non controllate.
Questa, però, è un’altra storia e i vini del passato, di quelli che crescono e sonnecchiano anche per anni sulle loro bucce senza perdere il loro smalto, sono altri. Sono i vini di grandi e piccoli produttor che dalla terra partono e alla terra arrivano. “Vini spesso di confine, che arrivano da lembi estremi di terra, viaggiando tra i loro limiti geografici e nella macerazione lentamente donano sfumature e pregio, armonia e complessità alla loro stessa terra” continua Ingrassia. A Taormina Gourmet on tour un viaggio tra i macerati italiani.