“SaltWest” è realtà e con lui il rilancio della Riserva naturale siciliana dello Stagnone, a Marsala. I protagonisti sono gli ambasciatori del vino che ora diventano anche ambasciatori del territorio. Sono i tre Master of Wine italiani, Pietro Russo, Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi.
Un progetto-manifesto per il recupero e il rilancio dello Stagnone, la laguna più estesa del Sud Italia, che comprende anche quattro piccole isole, nel territorio di Marsala, in Sicilia. Una riserva naturale tra le più suggestive d’Europa, tra tramonti infuocati, mulini a vento e vigneti che si nutrono dell’acqua salmastra delle saline, un ecosistema unico e delicatissimo ma, incredibilmente, non valorizzato, anzi abbandonato a sé stesso.
Per recuperare, riqualificare e rilanciare un territorio dalla storia vitivinicola antichissima e con un potenziale vinicolo e turistico ancora inespresso e tutto da declinare in chiave internazionale, nasce “SaltWest”, il progetto territoriale work in progress che i tre MW hanno voluto condividere con i principali attori del marsalese, non solo produttori di vino, e con le Istituzioni, illustrandone i principali punti strategici durante un incontro che si è tenuto alle Saline Ettore Infersa, proprio all’interno della Riserva Naturale dello Stagnone.
“Sentiamo forte la necessità – ha esordito il marsalese Pietro Russo – di richiamare l’attenzione su una zona che ha un potenziale enologico eccezionale ed elementi identitari straordinari per storia, contesto naturale, peculiarità del terreno. Abbiamo scelto di acquistare dei vigneti qui e di dimostrare sul campo quale sia l’attrattività che questa porzione di territorio può liberare per divenire una destinazione enoturistica ed esperienziale di target alto, una destinazione iconica, che già gli inglesi impegnati negli scambi commerciali tra Marsala e l’Inghilterra, avevano valorizzato”.
“I nostri studi e la nostra esperienza professionale – ha aggiunto Andrea Lonardi – ci portano ad immaginare che lo Stagnone possa certamente seguire e ricalcare modelli virtuosi già sperimentati con successo in altre parti del mondo, come nella Valle del Douro in Portogallo, dove il vino ha trasformato un’area rurale in una destinazione di lusso, o con il progetto sviluppato con il progetto ‘Vigno’ dalla Valle del Maule, una delle più grandi regioni vinicole del Cile”.
“Marsala, con la sua storia vinicola e lo straordinario contesto-cartolina della Riserva Naturale dello Stagnone – ha sottolineato Gabriele Gorelli – deve puntare sulla stretta relazione tra vino, territorio e mare che, assieme alla ricchezza del patrimonio artistico e culturale e alla unicità del paesaggio devono essere elemento trainante per farne zona di produzione di vini iconici e destinazione enoturistica ambìta durante tutto l’anno”.
Dalle proposte al dibattito – dopo gli interventi del sindaco di Marsala, Massimo Grillo, di Alberto Tasca, di Federica Fina, tra gli imprenditori vitivinicoli che per primi hanno scommesso sulla zona, di Antonio Rallo, presidente della Doc Sicilia – sono state tante le suggestioni e le proposte di supporto e collaborazione di chi sul territorio vive e lavora da sempre e che ha definito il progetto dei tre MW concreto ed opportuno o, addirittura, “un regalo e una opportunità da cogliere e coltivare”.
Il vino, dunque, come ambasciatore del territorio, ancor di più se questa è la terra di una denominazione iconica, il Marsala, che oggi ha però urgente necessità di un riposizionamento, per marketing e qualità.
Tra i punti del manifesto che i Master of Wine hanno illustrato, ci sono anche il recupero dei vigneti storici e delle tradizioni locali, la promozione internazionale anche attraverso la stampa specializzata, il coinvolgimento attivo della comunità locale per la cura e la tutela dei luoghi e tanto altro ancora.
Un “progetto di restituzione”, filosofia cara a Russo, Gorelli e Lonardi, che comincia già dalla loro piccola vigna affacciata su Mozia, essa stessa campo sperimentale di una sinergia virtuosa che, dal basso, può dare impulso e svolta all’economia di un territorio ben più vasto.
Il primo passo è compiuto, il resto sarà cammino di comunità.