Per vent’anni ha lavorato nel mondo delle ferrovie occupandosi di manutenzione degli impianti di sicurezza per Rfi e, nel tempo libero, la sua mente e le sue mani spaziavano tra lievitazioni e fermentazioni, facendo crescere sempre più la sua passione per l’arte bianca. Di giorno il lavoro tra i binari e la sera a casa a provare impasti e forme fino a notte fonda, fino a quando l’amore per i lievitati è cresciuto a tal punto da non lasciare più spazio per altro. E così Antonio Palana, milazzese classe 1980, ferroviere per dovere e panificatore per passione, nel 2023 ha deciso di lasciare il lavoro e ha cominciato a cercare uno spazio che potesse accogliere il suo sogno e trasformarlo in una nuova realtà lavorativa: un panificio tutto suo.
“Sono sempre stato un appassionato di cucina – racconta – tanto da fare un corso per commis nel 2017. Poi ho approfondito il tema delle fermentazioni ed è stato amore. Sono entrato nel mondo del lievito madre, di fermenti e prefermenti ed è stato un percorso senza fine e senza ritorno – sorride – Poi ho conosciuto Davide Longoni (considerato uno dei maestri della panificazione moderna. Ha aperto il suo panificio a 30 anni, ndr) e altri che hanno avuto il coraggio di fare da adulti quello che avrei voluto fare anche io: mollare il lavoro ed aprire un panificio e questo mi ha fatto pensare che fosse una strada percorribile”. Trovare il coraggio di lasciare un posto di lavoro sicuro per inseguire la propria passione non è stato facile, ma a supportare Palana in questa impresa c’è la compagna e socia Michela Dirubbo, con un passato nella gestione di alcuni ristoranti a Milazzo. Insieme hanno trovato il luogo perfetto per ospitare il loro sogno e il prossimo 8 dicembre inaugureranno in corso dei Mille 42/43 a Milazzo, nel messinese, “Frangipane, forno e cucina”.
Il nome nasce in omaggio al bellissimo fiore della pomelia, pianta largamente diffusa in Sicilia, alla crema frangipane, una preparazione di base di pasticceria “ma anche e soprattutto – spiega Palana – lo abbiamo scelto perché frangipane vuol dire spezzare col pane e mi è sembrato emblematico della mia storia: cambiare vita per amore del pane. Ne faremo complessivamente una decina di tipi, a lunga fermentazione, con lievito madre. Tre tipologie saranno fisse e poi ci sarà uno special ogni giorno. Avremo la pizza in teglia in stile romano e focacce che da queste parti mancano. Inoltre ci sarà spazio per piatti veloci da consumare sul posto, da accompagnare con birre acide o vini naturali. E poi i panettoni, altra mia grande passione”. E lancia una provocazione: “È nato prima il maritozzo romano o il nostro viennese? Noi lo proporremo in versione dolce e anche salata, recuperando un’antica tradizione che si sta perdendo alla quale daremo una veste nuova sempre muovendoci intorno ai concetti che per me sono fondamentali: pane, impresa e territorio”.